In Italia produciamo il 40% di energia oltre il fabbisogno nazionale, ma continuiamo ad importarla dall'estero. Abbiamo sviluppato una discreta produzione da fonti rinnovabili tale da permetterci di raggiungere gli obiettivi della direttiva comunitaria "20-20-20", ma continuiamo ad importare energia da fonti rinnovabili anche dall'estero ad un prezzo esorbitante, come nel caso della mega opera dell'elettrodotto tra Italia e Montenegro.
Ma non solo: abbiamo agevolato la costruzione di centrali a ciclo combinato a gas che dopo pochi anni hanno cominciato ad essere poco produttive a causa della concorrenza delle rinnovabili. Ma il nostro governo ha deciso di pagare la loro improduttività con il capacity payment. Tra elettrodotti inutili, centrali pagate per stare ferme, incentivi spesso ingiustificati, la produzione di energia in Italia è un settore nel caos, grazie anche all'assenza di un piano energetico nazionale. Tutto, chiaramente, a spese dei cittadini che attraverso la loro bolletta pagano investimenti ed incentivi.
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