eri decima udienza del processo per la scomparsa di Denise Pipitone.
Una domanda a bruciapelo ("Dov'è Denise?") ha innescato una lunga precisazione da parte di Giuseppe D'Assaro, 50 anni nel processo per il rapimento di Denise Pipitone, scomparsa all'eta' di 4 anni da Mazara del Vallo il primo settembre 2004: "Non so dove sia Denise - ha ammesso l'uomo che in passato si era autoaccusato di avere avuto un ruolo nell'omicidio della piccola - Finora ho detto la verita', ma tutte le altre cose che ho raccontato dopo il 2007 sono fesserie, come a esempio il fatto che la bambina era morta; non lo so io, non l'ho mai vista, l'ho detto solo perche' volevo collaborare. Ho voluto precisarlo oggi perche' e' presente la mamma della bambina", ha proseguito il teste. D'Assaro era sposato con la sorella di Piero Pulizzi, il padre naturale di Denise. Nel procedimento sono imputati la 24enne Jessica Pulizzi, sorellastra di Denise accusata di concorso in sequestro di minore, e il suo ex fidanzato Gaspare Ghaleb, che deve rispondere solo di false dichiarazioni al Pm. D'Assaro, imputato di reato connesso perche' si e' autoaccusato in passato della soppressione del cadavere della piccola Denise, e' comparso in aula nella qualita' di testimone assistito, dopo una decisione presa dal Tribunale. Rivolto a Piera Maggio ha aggiunto: "Non so nulla di sua figlia, mi creda, le chiedo scusa e perdono se mi sono permesso di dire quelle cose anche gravi; dove si trova Denise - ha proseguito rivolto alla parte civile - lo dovete chiedere a Piero Pulizzi e a sua figlia". Nel corso della testimonianza Giuseppe D'Assaro ha anche ricordato che "la bambina fu portata a Palermo in auto da Jessica". Il contresame di Giuseppe D'Assaro proseguira' il prossimo 29 giugno. Inizialmente si era rifiutato di rispondere a qualunque domanda: "Sono stato dichiarato inattendibile dalla procura e quindi e' inutile rispondere". Quando il presidente del Tribunale aveva gia' iniziato a verbalizzare la trasmissione degli atti alla procura per contestare il reato di falsa testimonianza, D'Assaro ha fatto marcia indietro e ha precisato di voler testimoniare per rispetto di Piera Maggio, madre di Denise. Il teste che attualmente e' detenuto nella casa circondariale di Padova per altri fatti, ha anche sostenuto di essere stato minacciato: "In modo velato, tramite altri detenuti mi e' stato detto che mi vogliono fare la pelle, perche' parlo troppo, ma non so se in relazione a questo caso o per altro".
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