Dopo l’approvazione alla Camera del novembre 2020, il disegno di legge contro l’#omotransfobia ribattezzato “#LeggeZan" dal cognome del relatore #AlessandroZan, è tornato al centro del dibattito politico.
Il ddl si è bloccato al Senato dopo che la #Lega e le altre forze del centrodestra hanno definito il provvedimento non prioritario, impedendo l’avvio della discussione in commissione Giustizia.
"La calendarizzazione del #ddlZan non è tecnicamente procedibile" ha scritto qualche ora fa su Facebook #AndreaOstellari, presidente leghista della Commissione. L’ostacolo riguarderebbe altri 4 disegni di legge analoghi da assimilare al ddl Zan.
Il provvedimento, se approvato, istituirebbe pene severe e il carcere per chi commette atti di discriminazione fondati sul sesso, sul genere, sull'orientamento sessuale o sull’identità di genere o sulla disabilità.
Il 17 maggio diventerebbe la giornata nazionale contro l'omofobia dedicata alla cultura del rispetto e al contrasto dei pregiudizi e le scuole dovranno promuovere programmi di sensibilizzazione.
Anche il mondo dello spettacolo si è mobilitato. Il sostegno al disegno di legge è arrivato da #Elodie, #Fedez, Chiara Ferragni, Carlo #Cracco e Massimo #Bottura e una petizione online ha raggiunto oltre 250.000 firme in pochi giorni.
Adesso la palla passa alla presidente del Senato #Casellati che dovrà decidere in merito agli accorpamenti dei disegni di legge.
La petizione: [ Ссылка ]
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