Sport agonistico e dieta vegana, binomio davvero possibile? Nel mondo degli atleti è una domanda non nuova. La dieta vegana è un regime alimentare che non comprende nessun alimento di origine animale - carne, pesce, latte e derivati, uova e miele - e si basa sul consumo di cereali, legumi, verdura e frutta, sia fresca che secca, oli vegetali, bevande vegetali, semi. Le principali carenze nutrizionali nella dieta vegana sono quelle di proteine, zinco, calcio, ferro, vitamina D, Omega 3, iodio, taurina - aminoacido essenziale -, ma sappiamo che la preoccupazione di molti è rivolta principalmente alla mancanza di vitamina B12. Nel 2005 è persino nato il sito Vegansport.org, dedicato agli sportivi vegani, sui cui ci si scambiano domande, consigli e si raccontano imprese portate a termine proprio da sportivi vegani.
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Ma quindi, è possibile performare ad altissimi livelli nello sport scegliendo una dieta vegana? Stando a quanto raccontato a Il Mattino da Claudio De Michele, preparatore di atleti professionisti per Allenamento Funzionale Italia, optare per una dieta “vegan” non è una soluzione ideale «sia per quanto riguarda la performance, sia per mantenere una qualità di vita adeguata», spiega il trainer. «Il motivo è semplice: nella dieta vegana si ha un quantitativo proteico abbastanza basso. Consideriamo che i primi 30 grammi di proteine che assumiamo nella giornata servono soltanto per potenziare il sistema immunitario. Ricerche scientifiche palesano quanto sia importante la massa muscolare e la forza, specie con l'avanzare dell'età, perchè abbassano il rischio di infotuni e ci tutelano dagli attacchi di agenti esterni come virus e batteri Non esageriamo, quindi, se affermiamo che scegliere una dieta vegana ti porta a essere un atleta debole e grasso».
Servizio di Ferdinando Gagliotti
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