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Intervista al professor Curi: Meglio non esser nati?
Umberto Cuti è professore emerito di Storia della filosofia presso l'Università di Padova ed insegna presso l'Università "Vita e salute" San Raffaele di Milano. Nei suoi studi si è occupato della storia dei mutamenti scientifici per ricostruirne l'intima dinamica epistemologica e filosofica, e della relazione tra dolore e conoscenza.
Nell'intervista il prof. Curi affronta la questione se la verità "in divenire" non sia una professione di verità assoluta. Di seguito discute la risposta del saggio Sileno a re Mida: "La cosa migliore per l'uomo è assolutamente irraggiungibile: non essere mai nato, non essere, esser niente. Ma la cosa in secondo luogo migliore per te è -- morire presto.".
La condizione umana come limite, negatività, sventura è segnata o ha sviluppi? Se un sapere positivo sull'esistenza non è attingibile, come può avvenire un salto, una rivelazione in merito?
Tra le pubblicazioni recenti di Umberto Curi segnaliamo: Meglio non essere nati. La condizione umana tra Eschilo e Nietzsche (Torino 2008); Miti d'amore. Filosofia dell'eros (Milano 2009); Straniero (Milano 2010), Via di qua. Imparare a morire (Torino 2011).
Il prof. Curi ha dichiarato di sentirsi rappresentato da questa affermazione di Heidegger:
"La libertà non è soltanto l'essere-liberati dalle catene-ci né soltanto l'esser-divenuti-liberi per la luce, ma l'autentico essere-liberi è essere-liberatori dal buio. La ridiscesa nella caverna non è un divertimento aggiuntivo che il presunto "libero" possa concedersi così per svago, magari per curiosità, ma è, esser-ci dentro tutto, essa soltanto, il compimento autentico del divenire liberi" (Heidegger, L'essenza della verità).
Curi si occupa anche in modo serio ed approfondito di filosofia del/al cinema. Questo tema sarà oggetto di una seconda parte dell'intervista.
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