Castello di San Giusto.
I primi dati storici relativi alla presenza di una fortezza sul colle risalgono solo al XV secolo. Federico III degli Asburgo, sotto il cui dominio la città allora si trovava, non supportò i triestini nella guerra contro i veneziani, il che fu per i cittadini un chiaro segno: se dovevano difendersi da soli, erano padroni di se stessi, e disconobbero l'autorità imperiale. Fu un passo troppo ardito che l'imperatore non poté tollerare e punì la città in modo esemplare. L'anno 1469 resta nella storia come l'anno della "distruzione di Trieste". Dopo l'assalto austriaco alla città e dopo gli eccidi, i saccheggi e la peste che ne seguirono, i triestini dovettero sottostare pure alla punizione formale, quella di costruire a proprie spese una fortezza per i vincitori. Il castello fu eretto sul colle capitolino, sulle rovine del castelletto veneziano. Era un edificio a due piani con una torre quadrata adiacente. Non era un bell'edificio, niente di artistico o di interessante. Era solo una solida postazione militare. Nei primi anni del XVI secolo, quando la città passò temporaneamente sotto il dominio dei Veneziani, questa prima costruzione venne prolungata con un'alta muraglia semicircolare. Dopo il ritorno dell'Impero i lavori continuarono, ma senza fretta. Prima venne aggiunto, tra il 1551 ed il 1561, il bastione a sudest, detto Lalio dal nome del suo primo progettista.
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Il castello domina la città di Trieste offrendo una panoramica eccellente. Da visitare in orario serale per ammirare in tutto il suo splendore il tramonto del sole sul mare.
La Risiera di San Sabba.
La risiera di San Sabba è stato un lager nazifascista, utilizzato come campo di detenzione di polizia (Polizeihaftlager), nonché per il transito o l'uccisione di un gran numero di detenuti, in prevalenza prigionieri politici o ebrei. Oltre ai prigionieri destinati ad essere uccisi o deportati, vi furono imprigionati anche diversi civili catturati nei rastrellamenti o destinati al lavoro forzato. Le vittime (stimate fra le 3000 e le 5000, sulla scorta delle testimonianze raccolte) venivano fucilate, uccise con un colpo di mazza alla nuca, impiccate oppure avvelenate con i gas di scarico di furgoni appositamente attrezzati. A causa di queste uccisioni, la risiera di San Sabba viene alle volte definita "campo di sterminio", anche se questa definizione (in tedesco Vernichtungslager) è riservata dalla storiografia internazionale ad una serie di strutture - quasi esclusivamente situate in Polonia - la cui principale o esclusiva attività era quella dell'eliminazione fisica dei deportati. Del lager faceva parte un forno crematorio, di concezione rudimentale, che veniva utilizzato per bruciare i cadaveri. Oggi la risiera è divenuta un museo. Nel 1965 è stata dichiarata Monumento Nazionale.
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Questo museo oltre a generare forti emozioni e molti quesiti sulla mente umana, è da visitare con i propri ragazzi dando loro tutte le motivazioni necessarie a non ripetere mai più simili aberrazioni. L'ingresso al museo è libero. Da visitare assolutamente passando per Trieste (sopraelevata SS202).
Il Castello di Maramare.
Affacciato sul golfo di Trieste, è situato a pochi chilometri a nord del capoluogo (circa 6 km dalla Stazione Centrale). Miramare è la forma italianizzata dell'originale Miramar, derivante dallo spagnolo "mirar el mar", in quanto Massimiliano d'Asburgo, nel visitare il promontorio che lo ospita, fu ispirato dal ricordo di castelli spagnoli affacciati sulle coste dell'oceano Atlantico. Il castello è circondato da un grande parco di circa 22 ettari caratterizzato da una grande varietà di piante, molte delle quali scelte dallo stesso arciduca durante i suoi viaggi attorno al mondo, che compì come ammiraglio della marina militare austriaca. Nel parco si trova anche il castelletto, un edificio di dimensioni minori che funse da residenza per i due sposi durante la costruzione del castello stesso ma che divenne di fatto una prigione per Carlotta, quando perse la ragione dopo l'uccisione del marito in Messico. Il castello di Miramare "presenta ancora gli arredi originali d'epoca, testimonianza della storia dei nobili proprietari, l'arciduca e la moglie Carlotta di Sassonia, figlia del re del Belgio, e del loro triste destino che non gli permise di godere della splendida dimora". Un triste destino accomuna chi ha abitato Miramare: Massimiliano d'Asburgo partì per cingere la corona imperiale del Messico e vi morì, mentre Amedeo partì per l'Impero d'Etiopia di cui fu viceré e morì in prigionia.
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Passare per Trieste e non dedicare del tempo al Castello di Miramare è perdersi fra le cose più belle da vedere. Oltre la vista interna al Castello (merita), il parco è molto vasto ben tenuto, giusto per allenare le gambe e far riposare la mente.
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