Hai notato che quando sei più ansioso o stressato il tuo intestino va in tilt?
Oppure che quando mangi male il tuo umore peggiora?
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Beh, niente di strano, sono solo le conseguenze delle comunicazioni che avvengono mediante l’asse intestino-microbiota-cervello. Forse non lo sai ma l’intestino, e i suoi microbi, comunicano incessantemente con il cervello, e viceversa.
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Questo flusso di informazioni bidirezionali che si verificano lungo questo asse fanno si che accusare problemi intestinali come dolore, gonfiore, diarrea e flatulenza possono peggiorare situazioni di ansia e di stress. Al contrario, situazioni emotivamente destabilizzanti possono peggiorare i sintomi gastrointestinali.
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Questi comportamenti vengono in parte mediati dai nostri batteri intestinali, ossia dal microbiota. Gli studi scientifici hanno inequivocabilmente dimostrato che i soggetti depressi hanno una loro particolare impronta microbica, dove vi è un’abbondanza di alcuni batteri, e una carenza di altri.
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Devi sapere che i batteri influenzano il comportamento emotivo producendo molecole che, attraverso alcune vie di comunicazione, giungono al cervello influenzandone il comportamento. E sappiamo bene quanto, al contrario, lo stress impatti in senso negativo sulla composizione dei tuoi microbi intestinali.
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Insomma, un delicato sistema in precario equilibrio che potrebbe essere destabilizzato da mille fattori.
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La soluzione migliore è lavorare su tutti e due i fronti.
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La ricerca scientifica e l’esperienza sul campo hanno chiaramente dimostrato che l’utilizzo di tecniche atte a migliorare l’aspetto emozionale e che promuovono il rilassamento possono essere di grande aiuto nel migliorare i sintomi intestinali.
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Mi riferisco alla terapia cognitivo-comportamentale (CBT), all’ipnositerapia, ma anche semplicemente al praticare attività sportive come lo Yoga, il Tai Chi, o anche esercizi di meditazione o di respirazione lenta e controllata.
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Ma, allo stesso modo, curare l’alimentazione con un protocollo Low FODMAP strutturato nelle sue tre fasi si è dimostrato un ottima soluzione perché oltre alla sua azione diretta, un miglioramento della sintomatologia intestinale armonizza i livelli di stress e di conseguenza la qualità della vita.
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Da non trascurare l’utilizzo di specifici integratori alimentari: da quelli a base di estratti vegetali ad azione rilassante (come il biancospino, la passiflora, l’iperico, lo zafferano, la griffonia, la schisandra), o in grado di aumentare la risposta dell’organismo agli stress (la rhodiola rosea, l’Ashwagandha), fino agli integratori psicobiotici, ossia integratori a base di ceppi probiotici che promuovono il buonumore.
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Quindi, dopo aver compreso che un’alterata situazione intestinale può peggiorare ansia e stress e che, queste condizioni possono peggiorare i sintomi comuni dell’IBS come dolore, gonfiore, flatulenza, stitichezza e diarrea, abbiamo appurato che la soluzione migliore prevede l’utilizzo di tecniche che promuovono il benessere mentale abbinate ad un’alimentazione specifica per l’IBS. Inoltre, l’assunzione di specifici integratori può essere la ciliegina sulla torta di un approccio a 360 gradi al problema e che può essere di grande efficiacia.
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