4 milioni di lavoratori. Il Reich hitleriano li voleva deportare in Germania da tutta Europa, ma anche se non riuscì mai a raggiungere l'obiettivo, furono comunque 800.000 gli operai e i tecnici strappati alle famiglie. Tra loro i 1.500 lavoratori genovesi rastrellati nella più grave repressione nazifascista delle lotte operaie: quella del 16 giugno 1944.
PAOLO BATTIFORA, Istituto Ligure Storia della Resistenza ed Età Contemporanea
I nazifascisti già dai primi di maggio volevano deportare duemila operai da Genova per la loro industria bellica e dopo i grandi scioperi che avevano fermato le produzioni e fatto il giro del mondo iniziarono i primi feroci rastrellamenti il 10 giugno. Irrompendo all'Ansaldo Meccanico di Sampierdarena con una spia incappucciata.
PAOLO BATTIFORA, Istituto Ligure Storia della Resistenza ed Età Contemporanea
La repressione esplose poi con le deportazioni del 16 giugno.
PAOLO BATTIFORA, Istituto Ligure Storia della Resistenza ed Età Contemporanea
Il 16 giugno - dopo che un gruppo di donne del Campasso era riuscito a raccogliere biglietti con gli indirizzi dai lavoratori sui treni - alla sosta per il cambio dei locomotori a Ronco Scrivia il parroco partigiano don Luciano Parodi passò ai deportati del cibo nascondendovi lime e seghetti che qualcuno usò per tentare la fuga. Arrivati a Mauthausen gli operai genovesi vennero destinati ai campi satelliti, nelle fabbriche e aziende controllate dalle SS.
PAOLO BATTIFORA, Istituto Ligure Storia della Resistenza ed Età Contemporanea
Al 70^ anniversario di quel 16 giugno Genova ha dedicato una cerimonia alla lapide sotto la pressa ex Siac di Campi e un convegno nazionale organizzato da Ilsrec e Provincia con sindacati, Anpi, Aned e Associazione 16 giugno 1944. Il commissario Fossati ha ricordato i profondi legami ideali, umani, ma anche familiari con quelle deportazioni. Perché suo zio Lorenzo, operaio della Siac, è stato uno dei 1.500
PIERO FOSSATI, Commissario straordinario della Provincia di Genova
Tutta la famiglia usava un fischio per comunicare dai versanti della Val Bisagno. E alla fine anche Lorenzo fischiò.
PIERO FOSSATI, Commissario straordinario della Provincia di Genova
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