Napoli (askanews) - Napoli è sotto shock per la strage di Secondigliano. All'origine del massacro il bucato steso nel ballatoio e sconcerta proprio il futile motivo del folle gesto di Giulio Murolo. L'infermiere 45enne incensurato in servizio presso l'ospedale cittadino Cardarelli, ha ucciso 4 persone e provocato il ferimento di altre 6.
Il terrore si è sviluppato in circa un'ora, a partire dalle 15, quando Giulio Murolo ha imbracciato un fucile a pompa che aveva in casa è e ha ucciso prima la cognata e il fratello. Poi, si è affacciato al balcone di casa e ha iniziato a sparare all'impazzata prendendo di mira le persone che si trovavano nel suo giro d'azione.
"Sembrava un film, sparavano tutti, stavo passando e mi hanno sparato addosso".
"E' assurdo, una persona del genere in mezzo al popolo, non si può vivere così. Ha sparato, ogni cinque minuti usciva e sparava anche a chi non conosceva. E' davvero assurdo".
Ha ucciso un capitano della polizia municipale suo vicino di casa e un passante. I sei feriti sono tutti ricoverati presso l'ospedale San Giovanni Bosco, a poca distanza dal luogo della strage.
A convincere l'uomo a deporre le armi e a costituirsi un
operatore del 113 con il quale l'omicida ha parlato per tre volte. Al momento, però, sembra certo che l'infermiere non sia affetto da disturbi psichici o abbia patologie pregresse. I colleghi lo definiscono come persona silenziosa, introversa e fredda ma nessuno ha mai ravvisato in lui segni di squilibrio. Da accertare se avesse fatto uso di stupefacenti o bevuto alcol in dosi eccessive.
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