Il servizio di Angelo Ruoppolo ( [ Ссылка ] ) Teleacras Agrigento del 31 agosto 2015.
Tentativo di rapina nottetempo a Palagonia. Coppia di pensionati massacrata. Arrestato un africano di 18 anni ospite del Centro d'accoglienza a Mineo.
Ecco il testo :
Vincenzo Solano, 68 anni, ex operaio in Germania, una vita spesa tra lavoro e sacrifici, poi da 10 anni rientrato in Sicilia, e adesso finalmente in pensione a Palagonia, a 10 chilometri di distanza da Mineo e a 30 da Catania, sarebbe stato ucciso da un 18enne originario della Costa d’Avorio. Il suo nome è Kamara Mamadou. E l’africano avrebbe assassinato anche la moglie di Solano, la spagnola Mercedes Ibanez, 70 anni, originaria di Barcellona. L’ uomo è stato massacrato, colpito con oggetti contundenti, ed è morto dissanguato. La donna è stata lanciata giù dal balcone della casa, in via Palermo 211. La coppia ha due figlie, una residente in paese e una nel Nord Italia. Il movente del duplice omicidio sarebbe un tentativo di rapina nottetempo, tra sabato e domenica. La sera del sabato Solano e la moglie sono stati a cena da una sorella dell’ uomo. L’ arrestato ivoriano è ospite del Centro di accoglienza per richiedenti asilo di Mineo. Dentro il borsone dell’ africano, nel Centro d’accoglienza a Mineo, la polizia ha scoperto un telefonino cellulare, un computer e una videocamera. E l’ ivoriano si è giustificato così : “Sono oggetti che ho trovato sotto un albero”. I poliziotti hanno seguito le tracce del proprietario del telefonino, hanno telefonato alla figlia della coppia che risiede nel Nord Italia, sono giunti a Palagonia, e si sono imbattuti nel corpo senza vita di Mercedes Ibanez in cortile, e poi nel cadavere di Vincenzo Solano. Sugli abiti dell’ africano sono state scoperte tracce di sangue, e lui ha indossato i vestiti di Vincenzo Solano, che sono stati riconosciuti dalle figlie delle vittime. Il procuratore di Caltagirone, Giuseppe Verzera, commenta : “È stato un delitto efferato, macabro, con una scena del delitto incredibile”. Si ipotizza che l’ivoriano non abbia agito da solo ma che vi siano stati dei complici, altri extracomunitari, e la Polizia è impegnata a seguire le loro impronte. Kamara Mamadou è sbarcato a Catania lo scorso 8 giugno, e ha subito chiesto di essere riconosciuto come profugo. Il sindaco di Palagonia, Valerio Marletta, commenta : “Palagonia è un paese sconvolto da una tragedia di grande rilievo. Da noi ci sono stati episodi di microcriminalità ma non ci sono stati segnali che facessero pensare che si potesse arrivare a tanto. Vi è il rischio che l'eventuale coinvolgimento di un extracomunitario possa fare cambiare qualcosa in paese, visto il clima che c'è già in Italia. Palagonia è sempre stata contraria all'apertura del Centro d’accoglienza per richiedenti asilo di Mineo, e proprio per questo il Comune ha ritenuto di non partecipare alla sua gestione. Un Centro di accoglienza con 3 - 4mila persone è un luogo di disgregazione, che resta estraneo al tessuto sociale, con integrazione zero”.
Amaro sfogo della figlia di Vincenzo Solano, barbaramente ucciso insieme alla moglie durante un tentativo di rapina, da un africano di 18 anni ospite del Centro d’accoglienza di Mineo. Rosita Solano, rientrata da Milano, ha affermato : “E' anche colpa dello Stato se i miei genitori sono stati uccisi, perché permette a questi migranti di venire qui da noi e di fargli fare quello che vogliono, anche rapinare e uccidere. Renzi venga qui, a spiegare e non a chiedere scusa o a giustificarsi perché i miei genitori ormai sono morti e il Governo deve dirci perché. Il popolo italiano è messo in balia di tutta questa gente, perché non fanno altro che accogliere. Ma non si accoglie per accogliere. Vengono qui a rubare, ad ammazzare. Prendono soldi in cambio e poi rimangono in Italia, a fare che cosa? Ad essere accolti nei centri di accoglienza dove sputano sul piatto che gli viene dato? Vengono a maltrattare le persone che li ospitano? Mio padre e mia madre non dovevano morire così, ammazzati. Per che cosa? Per due cellulari, per una telecamera, per un computer ? Mio padre non aveva niente, nè cassaforte, nè niente. Ma anche se l'avesse avuta, se la portavano, li lasciavano legati, imbavagliati, ma vivi. E invece no: cosa avevano fatto questi poverini? Una vita di sacrifici per costruirsi una casa. Adesso che l'avevano finita se la potevano godere e invece no...".
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