REGGIO CALABRIA: OPERAZIONE DELLA GUARDIA DI FINANZA IN ACQUE INTERNAZIONALI A CONTRASTO DELL'IMMIGRAZIONE CLANDESTINA. FERMATO A 230 MIGLIA AL LARGO DI CAPO SPARTIVENTO (RC), UN PESCHERECCIO PRIVO DI NAZIONALITA', VEROSIMILMENTE PROVENIENTE DALL'EGITTO, UTILIZZATO COME "NAVE MADRE" PER IL TRAFFICO DI MIGRANTI. FERMATI 17 SCAFISTI DI PRESUNTA NAIZONALITA' EGIZIANA.
Nella scorsa notte è stata portata a termine - nel settore ionico del Mar Mediterraneo - dalle unità aeronavali delle Fiamme Gialle, in collaborazione con i finanzieri del Comando Regionale Calabria e del Comando Operativo Aeronavale di Pomezia, sotto la direzione della Procura Distrettuale Antimafia presso il Tribunale di Reggio Calabria(nelle persone del Procuratore Dr Cafiero De Raho Procuratore, l'aggiunto Dr Gratteri ed i sostituti Dott.ssa Frustaci e Dr Sirleo), una vasta operazione aeronavale di polizia denominata "NEVER MORE", che ha permesso di intercettare un peschereccio utilizzato come "nave madre" con un'imbarcazione a rimorchio, utilizzata per trasferire irregolarmente sulle coste calabresi 226 persone.
A seguito di attività info investigative condotte dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria e dal Reparto Operativo Aeronavale di Vibo Valentia sono state predisposte mirate operazioni di pattugliamento nelle acque internazionali del Mediterraneo, lungo le rotte percorse dai trafficanti di esseri umani, verso le coste italiane.
Alle 13.15 circa di sabato scorso, un aereo portoghese impiegato nell'ambito dell'Operazione internazionale "HERMES 2013", condotta dall'Agenzia Europea Frontex e coordinata -- per l'Italia -- dal Comando Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Pomezia, avvistava, a circa 250 miglia a sud-est di Capo Spartivento (RC), un peschereccio di circa 30 metri in navigazione verso le coste italiane, con a rimorchio un'altra imbarcazione più piccola, priva di passeggeri.
Il convoglio veniva costantemente monitorato dall'aereo portoghese e da un altro aereo ATR42 del Gruppo di Esplorazione Aeromarittima della Guardia di Finanza, già operante in zona, sino a quando -- secondo una tecnica già nota alle Fiamme Gialle ed oggetto di approfondimenti investigativi disposti dalla Procura Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria -- alle 23.25 di sabato scorso, a circa 210 miglia da Capo Spartivento, l'imbarcazione più piccola veniva affiancata dal peschereccio e numerosi migranti -- sino ad allora stipati all'interno dello stesso - venivano costretti a trasbordare sull'altra unità.
Dopo circa mezz'ora, terminate le fasi del trasbordo, sempre filmate con le telecamere all'infrarosso dei mezzi aerei , il natante operante quindi con funzione di "nave madre", invertiva la rotta allontanandosi verso le coste egiziane, con gli scafisti in fuga, mentre l'imbarcazione più piccola, con i migranti a bordo, iniziava a dirigere verso le coste calabresi.
Scattava quindi l'attivazione dei dispositivi aeronavali della Guardia di Finanza: un pattugliatore d'altura del Gruppo Aeronavale di Taranto dirigeva verso il peschereccio "nave madre", sempre monitorato dagli aerei del Corpo, mentre un Pattugliatore Veloce del Gruppo Aeronavale di Messina ed un altro Guardacoste da Crotone, dirigevano verso l'imbarcazione più piccola che trasportava i migranti.
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