Ciabattino illuminato, mistico del popolo, visionario antiluterano: molti sono i clichés che hanno accompagnato, e a volte impedito, la lettura dei testi di Jacob Böhme (1575-1624). Questo incontro è un invito a mettere da parte ritratti stilizzati e a riconsiderare la sua filosofia a partire dall’elemento forse più innovativo che la caratterizza: il lessico di Jacob Böhme. L’intera carriera filosofica di Böhme può essere considerata come un tentativo di esprimere in parole il contenuto di un’intuizione, episodio che lui stesso paragona ad uno scroscio d’acqua che non lascia scampo, o all’aprirsi improvviso di un portone. Trovare il modo per afferrare, anche se impropriamente, il contenuto di questa intuizione è lo sforzo che porta Böhme ad attribuire nuovi significati a parole comuni, ad inventare parole nuove per dire cose mai dette prima, e addirittura ad affermare che la sua lingua madre non è il tedesco ma una lingua più originaria, che Böhme chiama la “lingua della natura”. La lingua della natura è per Böhme la lingua che l’uomo parlava prima della caduta, ed è l’unica lingua in cui le parole possono esprimere pienamente l’essenza delle cose. Chi parla le lingue post-babeliche è in realtà muto, perché ha perso la sua lingua madre. Il linguaggio di Böhme è quindi un tentativo radicale di ritrovare la lingua perduta forzando dal suo interno una lingua divenuta rigida, ‘muta’ – il tedesco.
Questo percorso attraverso le parole e i concetti della filosofia di Böhme si concentrerà in particolare su due poli: da una parte la concezione dell’abisso divino, che evoca una tradizione mistica precisa, ma che Böhme rielabora in maniera sostanziale; dall’altro il ‘passaggio’ dall’abisso a Dio, dall’immobilità alla creazione, visualizzato nell’immagine di una sfera in movimento.
Cecilia Muratori ha studiato filosofia a Urbino, Berlino, e Jena, e ha lavorato come ricercatrice in Germania (Ludwig-Maximilians-Universität di Monaco), e Inghilterra (University of Warwick e Queen Mary University of London). Attualmente insegna filosofia presso lo Institute of Continuing Education della University of Cambridge. Si occupa in particolare di storia della filosofia tra rinascimento e modernità. Ha tradotto in italiano una sezione di Aurora nascente di Jacob Böhme (Mimesis 2008), e ha inoltre pubblicato uno studio sulla ricezione della filosofia di Böhme da parte di Hegel (ETS 2012). Ha inoltre pubblicato diversi studi sulla differenza tra uomo e animali nella storia della filosofia, con particolare attenzione al passaggio dalla psicologia (intesa come teoria dell’anima) all’etica. Ha recentemente pubblicato il primo studio approfondito sui dibattiti rinascimentali concernenti la dieta che oggi chiamiamo vegetariana: Renaissance Vegeterianism: The Philosophical Afterlives of Porphyry’s On Abstinence (MHRA 2020). È associate editor della rivista Renaissance Studies.
Relatrice: Dott.ssa Cecilia Muratori
Presentatore: Prof. Davide Susanetti
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