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Puch Frigerio 125 1977
Siamo a metà degli anni settanta quando la passione per il fuoristrada diventa una vera e propria moda fra i ragazzi dell’epoca.
Si distingue una casa, la Puch, che propone sul mercato delle valide moto da regolarità affidabili e robuste ma, nel 1975 la casa austriaca decide di interrompere questo tipo di produzione e gli importatori, i fratelli Frigerio della provincia di Bergamo, propongono all’azienda di occuparsi loro, in prima persona, delle future moto.
I Frigerio si mettono direttamente in contatto con la ditta Rotax per la fornitura dei nuovi propulsori e sviluppano, sempre in accordo con la casa madre la nuova moto.
Il motore è un monocilindrico, raffreddato ad aria, con una cilindrata di 123,6 centimetri cubici. La principale caratteristica è la distribuzione a disco rotante. La potenza è di 23 cavalli a 9.000 giri al minuto ed il motore è alimentato da un carburatore Bing con il diffusore da 32 millimetri.
Il telaio è formato da una doppia culla in tubi d’acciaio con una trave superiore scatolata. La sospensione anteriore è affidata ad una forcella, della Marzocchi, denominata ZTI con gli steli da 35 millimetri mentre, al posteriore, siamo in presenza di un classico forcellone oscillante con due ammortizzatori, sempre della Marzocchi, regolabili su cinque posizioni nel precarico della molla.
I freni sono formati da un tamburo da 140 millimetri all’anteriore e 160 millimetri al posteriore. Le ruote, a raggi, sono da 21 pollici all’anteriore e 18 pollici al posteriore.
La sella è alta 900 millimetri da terra ed il peso, a secco, è di 95 chilogrammi. La velocità massima è di 112 chilometri orari ed il prezzo, all’epoca, era di 1.452.360 lire.
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