L'azienda di telecomunicazioni Fastweb nel 2012 ha ceduto un ramo d'azienda, quello relativo ai call center. Circa 720 lavoratori sono stati trasferiti ad altre aziende. In 72, da diversi centri d'Italia, hanno deciso di fare causa all'azienda. Nel 2015 la magistratura ha dato ragione ai lavoratori ed ha condannato Fastweb al reintegro dei 72 dipendenti. Dopo 4 anni di limbo, Fastweb ha comunicato ai lavoratori la volontà di reintegrarli ma presso la sede di Bari a centinaia di chilometri di distanza dalle loro case. "Non si tratta di un reintegro - spiega Luigi Rozier uno dei 72 lavoratori - ma di un licenziamento velato, ci stanno costringendo a scegliere tra la famiglia e il lavoro. I 72 lavoratori sono di Napoli, Milano, Torino, Catania e tanti altri luoghi d'Italia che sono distanti centinaia e centinaia di chilometri da Bari". Proprio a Napoli Fastweb mantiene ancora una delle sue sedi. "Io ho due figli, sono sposata e ho un familiare con disabilità che ha bisogno di cure - spiega a Fanpage.it Marianna Petruccio - questo è un atto persecutorio nei confronti di dipendenti che chiedono solo di lavorare nella loro città". I lavoratori e le loro famiglie si ritrovano con una vita stravolta, come racconta Ornella Sceral : "I miei figli giocano ad un gioco che si chiama "Monopoli Italy", il più piccolo ha acquistato la città di Bari e mi ha detto: "Mamma ha comprato Bari così tu non vai più a lavorare lì, non ti trasferisci".
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