Sono ancora tante le disfunzioni e i disagi che pazienti e personale medico sanitario dell'Ospedale del Mare subiscono a causa dell'enorme voragine che si è aperta nel parcheggio del nosocomio una settimana fa. La struttura è ancora senza acqua calda e senza riscaldamenti e l'abbassamento vertiginoso delle temperature previsto per le prossime ore ha portato, dopo pressione dei sindacati, alla predisposizione di un piano di emergenza da parte della direzione sanitaria. I pazienti di tutti i reparti soffrono il grande freddo che si sta abbattendo su Napoli e che vedrà nei prossimi giorni il termometro scendere intorno agli zero gradi nelle ore notturne con una temperatura che non supererà i 7 gradi nelle ore più calde. Dimissione dei pazienti meno gravi, arrivo di coperte, la possibilità di acquistare stufe e le limitazioni di afflusso al pronto soccorso sono alcune delle misure messe in campo. La nota è stata firmata nelle ultime ore dalla direttrice sanitaria Maria Corvino e prevede una serie di misure per tamponare l'emergenza freddo all'interno dell'ospedale di Napoli Est. In cima all'elenco di misure la dimissione a casa dei pazienti meno gravi ed il trasferimento in sicurezza degli altri pazienti presso le altre strutture ospedaliere delle città, laddove vi sia la disponibilità di posti letto. In secondo luogo la direzione sanitaria dispone di oscurare i posti letto disponibili dell'Ospedale del Mare fino al 50% del totale dell'intera struttura, i restanti posti letto saranno utilizzati per i pazienti provenienti dall'area critica, quindi anche i pazienti ammalati di Covid 19. Stop a tutti i ricoveri programmati presso l'ospedale, fatta eccezione per i casi in cui vi è pericolo di vita. Ed ancora, limitare la presenza del personale di guardia attiva e soprattutto si fa richiesta alla centrale del 118 di limitare il più possibile l'accesso al pronto soccorso dell'ospedale dirottando i pazienti in emergenza presso le altre strutture sanitarie della città. Una situazione insomma di vera e propria emergenza generata dall'apertura della voragine della scorsa settimana che ha colpito duramente i sottoservizi e la fornitura di energia elettrica dell'ospedale. Le misure messa in campo dalla direzione sanitarie erano state sollecitate da una nota congiunta dei sindacati Cgil, Cisl, Uil e Fials, il cui la situazione veniva descritta come: "Intollerabile per pazienti e personale medico sanitario". I gravi danni agli impianti idraulici e di climatizzazione sono stati al centro di una nota dai toni apprensivi da parte dei rappresentanti dei lavoratori: "L'attività di diagnostica di laboratorio ha subito un grave stop, nei reparti di degenza viene praticata l'igiene personale agli ammalati con acqua ghiacciata, l'assenza di acqua calda rende impossibile il funzionamento dei dispositivi lavapadelle che necessitano di acqua a 98 gradi" si legge nel lungo elenco di disservizi redatto dai sindacati. La nota, inviata al direttore generale dell'Asl Napoli 1
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