Partendo dai racconti dello scrittore tedesco Alfred Döblin Fiaba del materialismo e Traffici con l’aldilà, Alejandro Tantanian e Claudio Longhi, due artisti che condividono l’idea di un teatro aperto, vivo e dinamico, in stretto dialogo con il presente e la comunità, compongono un ritratto inedito del nostro tempo, ripensato da nuovi punti di vista, provando a immaginare un futuro luminoso in cui l’uomo ritrova la sua relazione con il mistero e riconosce la signoria immensa e inesorabile della natura.
Fra il 1940 e il 1945, Döblin, tedesco di origine ebraiche in esilio negli Stati Uniti, vive con forte disagio l’impatto con la civiltà americana industrializzata mentre in Europa divampa la furia nazifascista: in quegli anni, con il suo penetrante senso dell’umorismo e con l’acutezza del suo sguardo critico, costruisce due straordinarie invenzioni letterarie in cui i concetti di natura e umanità, presente e futuro entrano in tensione mentre si spinge a esplorare i misteri dell’aldilà, il mondo degli spiriti, passando in rassegna i modi in cui i morti continuano a comunicare con noi, qui, dall’altro lato dello specchio. E per farlo, mette mano ai generi popolari: la fiaba, il racconto fantastico, il thriller… dando loro un nuovo impulso e nuove forme.
drammaturgia Alejandro Tantanian
traduzione Davide Carnevali
regia Claudio Longhi
con Simone Baroni, Daniele Cavone Felicioni, Michele Dell’Utri, Simone Francia, Diana Manea, Elena Natucci, Massimo Vazzana
violino Renata Lackó/Mariel Tahiraj
pianoforte Esmeralda Sella
produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione
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