Pianura, quartiere di Napoli. La storia di Cristina Pinto, detta Nikita, comincia nel 1985. È la donna killer, una delle poche donne della Camorra ad aver mai preso parte ad un gruppo di fuoco in una faida tra clan. Neanche diciassettenne, a causa di una difficile e delicata situazione familiare, comincia la sua progressiva avanzata nel mondo della malavita: rapine, spaccio, furti diventano ben presto estorsione, presidio del territorio e controllo di ingenti partite di droghe ed armi. Dopo aver passato più di un anno e mezzo dietro le sbarre torna a piede libero ancora più determinata a fare soldi, ancora più desiderosa di potere. La sua vita subisce vari sconvolgimenti in pochi anni: la nascita di Elena, figlia avuta da una storia d’amore segreta con Vincenzo Giordano, uomo di spicco del clan Lago; il trasloco insieme alla neonata in una nuova casa causato dalla fine della relazione; e soprattutto l’incontro con il boss di una delle famiglie più importanti del rione Traiano: Mario Perrella. Quest’ultimo arruola la ragazza presentandola agli altri boss del clan: Antonio Buonocore, killer spietato, e Nunzio Perrella fratello di Mario, più imprenditore e affarista che un vero killer di Camorra. Cristina diventa un pezzo grosso all’interno del clan, gestendo una parte della cassa, nascondendo armi e prendendo parte anche ai gruppi di fuoco. Viene il tempo della faida con il clan rivale del rione Traiano, i Puccinelli e durante uno scontro a fuoco perde la vita un bambino di undici anni, trovatosi con i genitori al centro del conflitto armato. La morte del bambino, di nome Fabio, sconvolge l’opinione pubblica, scossa dall’insensatezza di tale tragedia. La risposta della magistratura non si fa attendere: numerosi gli arresti dei vertici di entrambi i clan, tra i quali anche Mario Perrella e Antonio Buonocore. Nikita è costretta a nascondersi perché teme diverse rivendicazioni e minacce dai membri delle famiglie rivali (e non solo) con i quali Nunzio Perrella aveva stretto alcuni accordi. Inoltre, in seguito ad un tentativo di omicidio avvenuto in carcere nei confronti di Antonio Buonocore e non andato a buon fine, quest’ultimo sceglie di collaborare con la giustizia. Esce, dunque, il nome di Cristina che viene arrestata con la figlia dell’età di tre anni e sconterà l’intera penna di ventidue anni, uscendo definitivamente nel 2014. Tutt’oggi vive a Napoli e lavora come pescatrice, ha preso le distanze dalla sua vecchia vita, contenta di esserne uscita senza cedere a compromessi con la giustizia. La vicenda della prima killer donna della Malanapoli affascina chiunque ne venga a conoscenza, consapevoli di aver dinanzi una donna particolare, una donna fiera e che durante gli anni del carcere, ha riflettuto e preso coscienza della sua possibile vita in tranquillità.
Nel video, l’attrice Claudia Errico racconta chiaramente cosa è stato per lei interpretare nella prima stagione della docu-fiction Camorriste, “un personaggio tanto forte, dinamico e carismatico”.
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