Cuore a Cuore con Francesco
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Udienza Generale di Papa Francesco
21 agosto 2019
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Nella scorsa udienza il Santo Padre, attraverso la guarigione dello storpio da parte di Pietro, ci ha rivelato il volto di un Dio che sempre tende la mano, sempre cerca di sollevare, di fare che la gente guarisce, che sia felice, che incontri Dio.
È questo il filo rosso che anche oggi il Santo Padre vuole intrecciare nei nostri cuori per fare di Cristo il cuore del mondo. Solo in questo Cuore, noi credenti possiamo diventare un cuor solo e un'anima sola, come si conviene ai membri che fanno parte di un solo Corpo, il Corpo mistico di Cristo.
Una testimonianza molto bella ci viene offerta dalla prima comunità cristiana, nata dall'effusione sovrabbondante dello Spirito Santo e cresciuta grazie al fermento della condivisione. Tutto tra loro era in comune, quanti possedevano campi o case li vendevano, portavano il ricavato di ciò che era stato venduto e lo disponevano ai piedi degli apostoli, per poi essere distribuito a coloro che erano nel bisogno.
È questo il dinamismo della solidarietà che edifica la Chiesa come famiglia di Dio. Ma da dove deriva questa comunione con i fratelli e le sorelle in Cristo? Deriva dalla Comunicazione al Corpo e al Sangue di Gesù.
Ecco allora l'importanza di una vita Eucaristica, della Preghiera, della predicazione degli apostoli, dell'esperienza della comunione dove l'amore è l'unica modalità per aiutarsi gli uni altri perché forti di una corresponsabilità che ci allontana dall'isolamento, dall'indifferenza. La civiltà dell'amore, infatti, non può accettare l'ipocrisia, il far finta di volersi bene solo per cercare il proprio interesse.
Un esempio di questo atteggiamento scorretto ci viene offerto dal comportamento meschino e disonesto di Anania che aveva trattenuto per sé una parte del ricavato dei campi. Pietro, amante della verità, smaschera l'inganno e gli dice che così facendo ha mentito a Dio.
Il Santo Padre coglie questo esempio per insegnarci come il venir meno alla sincerità della condivisione spegne il fuoco della comunione, allontana dalla Verità e dall'Amore, destina al gelo della morte interiore. Pertanto, egli mette in guardia da un'appartenenza ecclesiale, negoziata, opportunistica, che cerca solo il proprio interesse. Dunque invita tutti a non essere turisti ma fratelli.
La preghiera rivolta a Dio ha invocato lo Spirito di tenerezza, espressione irrinunciabile della Chiesa verso i poveri materiali e spirituali. Un altro invito alla preghiera è stato suggerito dal passaggio , a metà circa della catechesi, di una bambina che ha cominciato a correre sul palco.
Così il Santo Padre ci ha ricordato che ogni volta vediamo qualcuno soffrire per una malattia o altro, il primo pensiero deve essere una preghiera al Signore, farci partecipi della sua sofferenza.
A questo punto resta solo un invito, quello di pregare per il Santo Padre.
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Commento di Annamaria Palumbo
Presidente Diocesana Adp Diocesi Nocera inf. Sarno
www.evangeliigaudium.it/udienza2019.htm
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