Lampedusa, 20 ago. (askanews) - Sequestro della nave Open Arms e sbarco di tutti i migranti: è la decisione della procura di Agrigento. La decisione è stata presa dopo che il procuratore capo di Agrigento Luigi Patronaggio ha lasciato l'imbarcazione della ong giudicando "insostenibile" la situazione a bordo al termine dell'ispezione. Si chiuderà così l'ennesimo dramma del mare dopo una giornata difficile.
Prima un tuffo. Poi un altro di un piccolo gruppo e poi altri ancora. Sono in tutto quindici i migranti che oggi si sono lanciati in acqua dalla Open Arms ormeggiata davanti a Lampedusa. Sono tutti stati soccorsi dalla Guardia Costiera che li ha portati a terra.
La nave della ong spagnola è ferma da diciannove giorni in attesa che Roma dia il via libera allo sbarco dei migranti.
Ma anche oggi il ministro dell'Interno Matteo Salvini, dall'aula del Senato, durante il dibattito sulla crisi di governo, ha ribadito la linea della fermezza sui migranti.
Chi si getta in mare è da considerare a tutti gli effetti un naufrago e come tale per le autorità, in questo caso italiane, scatta l'obbligo di soccorso previsto dal diritto internazionale del mare.
Altri due migranti, che invece si trovavano a bordo, sono stati evacuati per motivi sanitari dopo i nove portati a terra nella serata di lunedì.
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