di Matteo Calì - Su vari gruppi whatsapp giravano già poche ore dopo i tafferugli, a Firenze, tra la polizia e i tifosi dell’Atalanta, con vari feriti da entrambe le parti, e con 130 ultras della Dea identificati, ma adesso, dopo le dichiarazioni degli autisti dei pullman coinvolti, i video girati dopo Fiorentina Atalanta assumono un altro peso.
Le prime informazioni ufficiali fornite dalla Questura riferivano di alcuni autisti obbligati dai tifosi a fermare i pullman per scendere, senza motivo, in autostrada; ma con il susseguirsi delle ore sono filtrate le prime testimonianze e video, oltre alle foto di ultras feriti, che lasciavano intendere uno scenario diverso.
Poi i tifosi della Curva Nord Bergamo avevano diffuso un durissimo comunicato denunciando l’aggressione delle forze dell’ordine, e oggi arriva anche la testimonianza di coloro che sarebbero stati obbligati sotto minaccia a fermare il mezzo dai tifosi.
Parole che lasciano poco spazio all’immaginazione. “I tifosi erano tranquilli", che "è stata la polizia a fermare il primo pullman della carovana" e gli agenti "hanno usato i manganelli per picchiare chiunque".
Perchè? Da semplici cittadini Attendiamo i provvedimenti del ministro dell’Interno. In maniera celere. Con scuse annesse ai tifosi dell’Atalanta e poi a tutti noi. Perchè l’Italia non ha bisogno delle violenze gratuite delle forze dell’ordine. Ce ne sono state fin troppe.
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