L’insonnia viene oggi classificata come un disturbo a sé stante che ha sia una componente notturna, per cui il paziente fa fatica o ad addormentarsi o a mantenere il sonno, sia una componente diurna con specifiche conseguenze durante il giorno come irritabilità, scarsa concentrazione e attenzione, sonnolenza, lacune. Si presenta dunque come una malattia delle 24 ore, una patologia con una sua dignità e non come un sintomo secondario di qualcos’altro. Oggi, per i pazienti con insonnia cornica è disponibile una nuova opzione terapeutica con un nuovo meccanismo d’azione. Ce ne parla il Prof. Liborio Parrino, Direttore Scuola di Specializzazione in Neurologia e Direttore Centro Medicina del Sonno Università di Parma, Direttore SC di Neurologia AOU di Parma.
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