È la notte di Natale del 1223 quando, a Greccio, un piccolo borgo nei pressi di Rieti, prende vita per la prima volta il presepe vivente. Una rappresentazione straordinaria che porta in scena la nascita di Gesù, rendendo tangibile e viva la magia di quel momento. L'idea nasce grazie a San Francesco d'Assisi, un uomo visionario che, in un’epoca segnata da conflitti e crociate, trasmette un messaggio di speranza e pace.
Per Francesco, la grotta di Betlemme rappresenta una realtà spirituale che può abitare in ciascuno di noi. Con questa messa in scena, vuole far comprendere che il miracolo della Natività parla direttamente al cuore, attraversando il tempo e lo spazio. Questo evento memorabile lascia un segno indelebile nella storia, immortalato negli affreschi di Giotto e nei racconti di Tommaso da Celano e San Bonaventura da Bagnoregio.
La forza di quel messaggio si tramanda nei secoli e giunge viva fino ai giorni nostri. La visita di Papa Francesco al Santuario di Greccio nel 2019 rinnova il significato profondo di quel primo presepe, ricordando che pace e fraternità rimangono al centro del messaggio cristiano.
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