Ermanno Parete sopravvissuto a Dachau,Quando il futuro Papa scrisse a Parete
Ieri ad Abbateggio l’addio al simbolo dell’Olocausto, che durante la prigionia conobbe Paolo VI
ABBATEGGIO;Parete Ermanno, buone condizioni, saluti Montini". E' il testo del telegramma inviato dal Vaticano , dal futuro papa Paolo VI, alla famiglia del sopravvissuto all'Olocausto, un mese dopo la liberazione da Dachau. Ieri, ad Abbateggio, sono stati celebrati i funerali (foto Giampiero Lattanzio) del simbolo dell’Olocausto, scomparso due giorni fa a 93 anni. C’era anche una scolaresca del liceo Vico di Sulmona, oltre ai finanzieri. La lettera, inviata ad Abbateggio, porta la data del 28 maggio 1945. Era trascorso quasi un mese dall'uscita dal lager tedesco, dove Ermando Parete rimase prigioniero dei nazifascisti dal settembre 1943 fino alle 18 (il deportato non ha mai dimenticato l'ora) del 29 aprile 1945 quando l'esercito americano aprì al mondo i cancelli del primo campo di sterminio nazista, costruito il 22 marzo 1933 per volere di Heinrich Himmler, capitano del Terzo Reich e architetto del genocidio. Parete, sopravvissuto all'Olocausto e morto due giorni prima delle celebrazioni della Giornata della Memoria nella residenza per anziani Villa Citerius a San Valentino, conobbe Giovanni Battisti Montini, il futuro papa Paolo VI, nei giorni immediatamente dopo la liberazione di Dachau. Per oltre un mese i reclusi del campo di sterminio rimasero in un limbo, fuori dai cancelli, in attesa della restituzione della vita.
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