Individualismo moderno e contemporaneo
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Pier Paolo Portinaro, Professore ordinario di Filosofia Politica presso l'Università di Torino
Patologie dell'individualismo. Pleonexia e diritti
Il convegno, organizzato dalla Scuola Normale Superiore di Pisa insieme alla Fondazione San Carlo di Modena, è dedicato all'analisi della categoria di 'individualismo' quale tema chiave del mondo contemporaneo.
Con il convegno prosegue la collaborazione del Centro con la Fondazione San Carlo, inaugurata nel 2012 con il convegno "Tramonto dell'Occidente?" e proseguita nel 2013 con il convegno "Democrazia diretta".
I relatori saranno:
- Dario Antiseri: Filosofo e docente presso l'Università di Padova e presso la LUISS Guido Carli,
- Sebastiano Maffettone: Professore ordinario di Filosofia Politica presso la LUISS Guido Carli, dove è Direttore del Dipartimento di Scienze Politiche e dirige il Center for Ethics and Global Politics,
- Massimo Mori: Professore ordinario di Filosofia presso l'Università di Torino,
- Pier Paolo Portinaro: Professore ordinario di Filosofia Politica presso l'Università di Torino.
Pier Paolo Portinaro
Patologie dell'individualismo Pleonexia e diritti
La violenza è legata all'istinto di sopraffazione e alla volontà di prevaricazione, che hanno la loro radice nell'elemento irascibile dell'anima, nell'animosità (thymos) posta al servizio dell'impulso acquisitivo, l'amor sceleratus habendi, come lo avrebbe definito Ovidio. Il termine greco che meglio denota il sostrato antropologico da cui scaturiscono i comportamenti antisociali è pleonexia. Ad esso fa insistentemente ricorso Platone nel delineare quel disordine dell'anima che si riflette sul disordine della città. Nella sua tripartizione delle forze psichiche, egli annovera, come potente e anzi sovrastante controparte dell'elemento razionale, l'operare di due masse energetiche legato allo smodato bisogno di riconoscimento (quella che sarà per Hobbes la «vanagloria») e all'insaziabile brama di gratificazioni materiali. Di avarizia e ambizione parleranno costantemente (e il lessico machiavelliano ne fornisce una documentazione impressionante) gli umanisti alle soglie dell'età moderna: attraverso la mediazione latina, l'antropologia definita dal pensiero greco si sarebbe così saldamente attestata anche nel nucleo della moderna dottrina dello Stato. A partire da questa falda antropologica la violenza dispiega le sue potenzialità distruttive dell'ordine anche in virtù della variabilità delle motivazioni e della creatività dell'animale umano. Ma al disordine dell'antropologia pleonectica occorre porre rimedio. E il rimedio viene da dike, un termine di ambivalente e stratificata significazione (la figlia di Zeus e di Themis è imparentata anche alle Erinni, le divinità vendicatrici), ma che in tutte le sue accezioni evoca l'idea di un qualche equilibrio che va restaurato, dopo un'alterazione, tra l'interesse del singolo e quello della collettività.
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