Com’era Carlo Acutis da vicino? Com’era vivere accanto a lui? Lo racconta la mamma, Antonia Salzano, in una intervista ad Aleteia.
“Si sentiva la presenza di Cristo vicino a Carlo” dice. Che fosse un po’ speciale lei e il marito lo avevano capito presto. “Quando era piccolino, lo chiamavo ‘il piccolo buddhino’ perché dicevo che era illuminato… era sempre così generoso, così buono, così altruista, educato, ubbidiente…” E poi c’era quella fede così profonda e inusuale per loro, che non frequentavano la chiesa da anni. Carlo andava a Messa tutti i giorni, faceva l’adorazione eucaristica, la recita quotidiana del Rosario.
Oltre, ovviamente, ad andare a scuola, fare i compiti e giocare a calcio – “ma pessimamente” – come tutti i ragazzi della sua età. “Però questa vita ordinaria è diventata straordinaria perché tutto quello che faceva lo faceva in Gesù, per Gesù e con Gesù. In tutto ciò che faceva si chiedeva: piacerà a Gesù? Questo posso farlo per Gesù?”.
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