Durante il servizio di pattuglia può accadere di commettere infrazione al Codice della strada o purtroppo di subire un'incidente più o meno grave.
A questo punto cosa succede al lavoratore?
Il chiarimento è stato dato da una sentenza della Cassazione.
Può il datore di lavoro rivalersi nei confronti del lavoratore?
Può il datore chiedere il risarcimento e trattenere dalla busta paga il corrispettivo per l’aumento della polizza assicurativa o per la riparazione?
In caso di un semplice passaggio col semaforo rosso o di un eccesso di velocità, il datore può rivalersi sul dipendente se la multa viene notificata all’azienda.
Se invece la multa viene contestata immediatamente, è solo il conducente che poi avrà l'onere di provvedere al pagamento.
In caso di sinistro il datore di lavoro non può scaricare direttamente i danni sul dipendente, sia per l'aumento della polizza o di altri costi se sono vetture in leasing, o per le riparazioni dell’auto aziendale distrutta dopo l’incidente, se non c’è prima una sentenza di condanna da parte del giudice che valuti la percentuale di risarcimento del danno.
Solo dopo tale pronuncia, solo dopo che sia stata verificata la sussistenza di colpa in capo al lavoratore e sia stato quantificato l’ammontare del risarcimento, sarà possibile per il datore effettuare la trattenuta sullo stipendio, anche per più di un quinto al mese.
Naturalmente raccomandiamo ai colleghi, nonostante la pressione dei datori che spingono a "chiudere" tutti i giri anche se il tempo non basta, di non violare il codice della strada.
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