Con questa intervista vengono messi in chiare alcuni aspetti dei motivi che, mediante una raccolta firme, alcuni nemici di don Giovanni Carnevale vogliono che i suoi sostenitori vengano cacciati dalla chiesa superiore di San Claudio al Chienti.
Il Centro Studi ha avuto il permesso dal parroco don Gianni Dichiara a ripulire e ad attrezzare, sempre a spese del Centro Studi, la Chiesa superiore onde svolgere azione turistica per dimostrare che questa chiesa era stata la Cappella Palatina di Carlo Magno e che la capitale Aquisgrana era qui e non ad Aachen in Germania. Sono stati i tedeschi a creare quella bugia, oggi chiamata "fake news", perché senza il Carlo Magno lassù, nelle foreste e negli acquitrini germanici, i tedeschi non hanno "storia". In effetti la loro Storia di Nazione è cominciata con la "rivolta protestante" di Martin Lutero che ha causato guerre con milioni di morti, sofferenze, scismi, ruberie di beni della Chiesa e il distacco dalla Chiesa Cattolica.
I tedeschi hanno pure timore di perdere i grossi interessi turistici derivanti dalla falsa "cappella palatina" di Carlo Magno di Aachen, che fu costruita da Federico Barbarossa e non da Carlo Magno.
I lacchè italiani degli storici tedeschi potrebbero distruggere con le loro tesi i sostenitori di don Giovanni Carnevale con un pubblico dibattito all'Università di Macerata, presentando al confronto gli storici tedeschi Sahler e Hartmann della conferenza di Morrovalle, che dovevano confutare le tesi di don Carnevale, a patto che vengano dati al Centro Studi i documenti in "latino" scritti dagli storici carolingi.
Personalmente mi è stato detto che un paio di conferenze di uno studioso di Carlomagno, che dovevano essere tenute in provincia, sono state fatte annullare. E' stata organizzata alla chetichella una raccolta firme per fare cacciare il Centro Studi dalla Chiesa superiore, (non si conoscono le motivazioni), quando sono SEI ANNI che la Gerarchia parrocchiale e Diocesana sa di cosa sta facendo il Centro Studi nella Chiesa superiore di San Claudio (oltre ad aver ripulito dallo sterco dei piccioni e ad aver ridato dignità al luogo sacro, con la dimostrazione di foto e di filmati). Per cui il Centro Studi è stato costretto ad iniziare a sua volta una raccolta firme da presentare all'Arcivescovo di Fermo e alla pubblica opinione.
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