Dal 1988 la Cattedra di Etruscologia di Bologna svolge indagini archeologiche a Marzabotto. Della città, fondata negli ultimi decenni del VI secolo e decaduta per effetto dell’occupazione gallica nel corso del IV sec. a.C., si conoscono l’impianto urbanistico, i quartieri abitativi, i templi, le strutture artigianali e le necropoli.
Dopo avere portato alla luce un’intera abitazione, gli scavi dell’Università di Bologna hanno interessato un’area sacra compresa nel tessuto urbano, all’interno di una regolare insula, che ospitava un monumentale tempio periptero dedicato a Tinia, il sommo dio degli Etruschi (R. I, 5). A nord del tempio si è potuto indagare un quartiere connesso alla vita del santuario. Dal 2013 si è avviata una nuova attività di ricerca sul campo, all’interno della Regio I, insulae 4a-4b, nell’area attigua al tempio urbano, finalizzata a risolvere diversi quesiti che ancora gravano sull’urbanistica della città. L’eccezionale rinvenimento di un tempio di tipo tuscanico databile attorno al 500 a.C. tra il 2014 e il 2015 in questa area hanno portato a formulare una strategia di indagine volta in questi anni a conoscerne il recinto sacro di pertinenza e la sua relazione con l’impianto urbano della città fondata.
Al progetto di ricerca incentrato sull’urbanistica e sull’architettura, si affianca un’intensa attività di studio sulla produzione artigianale, in primo luogo quella ceramica con ricerche anche nel campo archeometrico grazie alla collaborazione del BiGeA (prof. Roberto Braga), e dal 2014 studi nel campo dell’Archeologia digitale finalizzate ala ricostruzione della città con fini di ricerca e di disseminazione in collaborazione con il SILAB del Dipartimento di Architettura (prof. Simone Garagnani).
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