La droga recuperata tra giovedì e venerdì dai carabinieri di Cervia e Milano Marittima al Lido di Classe arrivava direttamente dal mare, forse dall’Albania, e tutt’attorno al punto dove con ogni probabilità avveniva lo scarico delle sostanze stupefacenti era stato creato un recinto con imbuti di plastica arancione che delimitavano la corsia di approdo. E’ emerso questo nel corso dell’udienza di convalida dell’arresto e dei fermi dei 4 indagati che si è svolta in carcere nella mattinata di lunedì. Si tratta di tre albanesi rispettivamente di 27, 53 e 21 anni, e di un italiano, un torinese 26enne, che era alla guida dell’automobile fermata dai militari alle 4,30 di venerdì a Savio dopo un tentativo di fuga. Tutti gli indagati si trovano in carcere con l'accusa di trasporto di sostanze stupefacenti: il giudice per le indagini preliminari ha dunque convalidato il fermo del piemontese e quello dei tre extracomunitari fermati in un bar con ancora addosso degli indumenti infangati. Uno dei tre, inoltre, è stato riconosciuto dal maresciallo di Savio come il passeggero del furgone. Gli inquirenti hanno accertato poi che i tre alloggiavano insieme in un albergo del Ravennate e che erano arrivati insieme in Italia. Il piemontese, invece, dovrà rispondere anche di resistenza a pubblico ufficiale e ricettazione: aveva un foglietto con nomi, cifre e numeri di telefono, nonché assegni bancari e la ricevuta di un albergo dove aveva pernottato quella notte. Intanto le indagini proseguono per chiarire la provenienza dell'ingente quantità di sostanze stupefacenti, 2,4 tonnellate di marijuana, 62 chili di hashish e 4 di olio di hashish caricate sul furgone per essere vendute sul mercato della droga.
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