Quel che resta del bello - Una collaborazione DiCEM Università della
Basilicata e Treccani
Il progetto, che è un progetto di ricerca e di azione, prevede una
fase di analisi e speculazione. Sul lato dell’ispirazione e della
prima fase di analisi, si compone di una serie di interviste (a
esperti, opinion leader, cittadini, artisti, artigiani...) necessarie
e utili ad approfondire percezione e definizione di bellezza
quotidiana, ma anche per converso di cosa potrebbe essere demolito.
Nelle interviste, il racconto della propria percezione ed esperienza
di bellezza, crea coscienza e conoscenza consentendo a paesaggisti,
architetti, artisti e cittadini un’interazione multidisciplinare che
parli uno stesso linguaggio: cerchiamo un vocabolario condiviso della
bellezza. Il direttore Massimo Bray in questa occasione ha dichiarato
fra le altre cose “Penso che alla parola «bellezza» andrebbe associata
la parola «coraggio»: si deve avere il coraggio di denunciare chi non
rispetta la natura, il paesaggio, i monumenti e gli esseri umani. (…)
Bellezza è anche lo stile con cui si procede, il modo di fare,
l’entusiasmo che ciascuno di noi mette nel costruire giorno dopo
giorno un mondo migliore.”
Questa officina interdisciplinare diretta da Silvana Kühtz, docente al
DiCEM a Matera, è lo sviluppo di esperienze di Poesia in azione,
Walking on the line e Questo (non) è un paesaggio avviate
all'Università della Basilicata a Matera dal 2012.
Ещё видео!