[ Ссылка ] L'ondata di risentimento contro i bonus milionari ai managar bancari aggiungerà presto un nuovo capitolo alla sua storia: il protagonista è Brady Dougan, amministratore delegato di Credit Suisse, che quest'anno porterà a casa oltre 6,3 miliardi di euro.
Poco importa che l'andamento del titolo in borsa sia stabile e che la banca, nel corso dell'anno, abbia tagliato 2.300 posti di lavoro: Dougan si è meritato, secondo i vertici, un aumento di un terzo rispetto all'anno precedente per aver fatto crescere il fatturato netto e abbassato i costi operativi.
Nonostante l'esito positivo del referendum svizzero per fissare un tetto ai bonus e i propositi dei governi europei sulla medesima falsariga, alcuni stipendi continuano comunque ad essere d'oro massiccio.
Come quello del numero uno di UBS, lo svizzero Sergio Ermotti: quasi 7 miliardi di euro. Poco, però, se confrontato con il pacchetto di benvenuto incassato dal nuovo capo della divisione investimenti della banca: 20 miliardi di euro, soltanto per varcare la soglia dell'edificio e firmare un contratto.
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