L’acqua è il primo ricordo inconscio dei bambini, l’ambiente accogliente e protettivo nel quale si sono formati. Per questo una volta nati, l’approccio con l’acqua è istintivo, naturale. Fin dal terzo mese di vita i neonati sono pronti per affrontare tuffi in piscina, galleggiamenti e immersioni. Spesso a spaventare il genitore è il timore che il bimbo possa bere, ma l’istinto di apnea è molto più forte nei bambini di pochi mesi di vita rispetto a quelli più grandi, che hanno appreso schemi motori terrestri da più tempo. In acqua i bambini si muovono con disinvoltura e l’altezza non spaventa, anzi, è di stimolo a cercare di raggiungere appigli, galleggianti e bordo vasca nuotando.
Negli Stati Uniti l’affogamento è causa del 5% delle morti premature, dovute all’incapacità di affrontare l’ambiente acquatico. Proprio negli USA è nato il metodo di Acquamotricità infantile per la sicurezza in acqua, in grado di insegnare ai più piccoli (entro i 3 anni) non solo a sentirsi a proprio agio in piscina, al mare o al lago, ma ad acquisire la consapevolezza dell’importanza di essere padroni in ogni ambiente acquatico. Per questo, spiega Elena Cantaboni, tra le prime a portare in Italia il metodo, il ruolo del genitore è essenziale. Sono troppo spesso le paure degli adulti ad proiettarsi sui figli e a generare a loro volta blocchi psicologici nei confronti dell’acqua. L'Acquamotricità permette di accompagnare la coppia genitore-bambino in un vero e proprio viaggio esperienziale che, oltre a regalare il piacere e il divertimento della sperimentazione e del gioco insieme, contribuisce allo sviluppo del piccolo sia dal punto di vista motorio che mentale. Il corso, infatti, aiuta il genitore a liberarsi dei propri timori e a diventare il tramite attraverso il quale il bimbo affronta le difficoltà in acqua, senza sostituirsi a lui nella ricerca delle soluzioni per superare gli ostacoli. Il risultato è una crescita dell’autonomia, dell’autostima del bambino e il consolidamento del legame affettivo, emotivo e di fiducia reciproco.
Intervista di Silvia Valenti, riprese a cura di SwimBabySwim di Elena Cantaboni
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