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Quella maledetta sera del 9 agosto, Lorenzo Nardelli imboccò la scala condominiale sbagliata sulla rampa Cavalcavia. Così, invece di entrare nell'abitazione della donna con la quale aveva appuntamento, si ritrovò sul pianerottolo “parallelo”, che si affacciavala casa dei cugini Radu e Marin Rusu che - per un altro terribile incidente del destino - avevano lasciato la porta socchiusa. All'interno i due operai di origine moldava erano già ubriachi. Ragazzo di 23 anni accoltellato a morte in stazione davanti alla madre choc a Lecco Lorenzo, per aver sbagliato porta E quando si sono trovati davanti l'intruso, scambiandolo per un ladro, si sono avventati su di lui. Una violenza senza precedenti, avvenuta nell'ascensore condominiale, dove Nardelli è per i terribili colpi ricevuti. Una fine assurda, quella dell'uomo.32enne Salzano, che ora viene ricostruito nei dettagli dagli agenti della Squadra Mobile Venezia, coordinati dal sostituto procuratore Stefano Buccini.La spiegazione un mistero che passa attraverso un'incredibile catena eventi, a cui gli agentihanno già trovato più un riscontro. Dalle tracce telefoniche dei contatti tra Nardelli e la donna che abitava in quel condominio. Alla testimonianza della stessa donna, che quella sera gli aveva aperto la porta, ma non l'aveva mai vistalui risalga. "Dove sei?" gli aveva perfino scritto in chat. DALLA TRAPPOLA ALL'ERRORE È tutto negli atti della Procura, depositati nei giorni scorsi, in vista dell'udienza dell'8 settembre, davanti al Tribunale del Riesame, alla quale si sono rivolti i difensori della Rusu, gli avvocati Giorgio Pietramala Jacopo Trevisan.In carcereda quel giorno Radu e Marin, rispettivamente di 32 35 anni, hanno sempre sostenuto di aver reagito a quello che credevano fosse un ladro. Ma la loro inaudita violenza, che costò loro l'accusa di volontario. Nardelli, però, nonnon ha trascorsi da ladro, né si era comportato come tale quella sera aveva parcheggiato tranquillamente davanti al condominio, era salito a volto scoperto. In realtà le indagini, fin dai primi giorni, avevano individuato un'altra pista, quelladi scambio di casa. E tre giorni dopo l', fu proprio la stessa donna a confermare agli agenti che l'appuntamento con Nardelli era "saltato". Era la prima volta che lui si recava in quell'appartamento. Lei gli aprì la porta di casa, ma luinon è mai arrivata. Evidentemente a causa di quell'errore tra le due scale “gemelle”. Il successivo esame dei cellulari aveva poi accertato che non c'era mai stato alcun contatto, nemmeno “sociale”, tra la e i due cugini. Ulteriore confermadella traccia della casa sbagliata. IL NODO DELLA VIOLENZA Una ricostruzione che solo ora, con il deposito degli atti, è diventata di pubblico dominio. Con soddisfazione dei difensori della Rusu. «Questa notizia è sconvolgente - ha commentato ieri l'avvocato Giorgio Pietramala - ridimensiona completamente la posizione dei nostri assistiti.Credo che non si possa più parlare volontario, forse di eccesso legittima difesa”. Ma questa interpretazione non convince affatto la Procura, per cui l'accusa di volontario resta in piedi. I Rasu, infatti, sono accusati di utilizzoviolenza, in assenza di un reale pericolo. Secondo gli stessi cugini, quella sera erano abbastanza ubriachi. Probabilmente avevano lasciato la porta socchiusa dopo essere andati a portare fuori la spazzatura. Erano in camera da letto a mangiare e bere quando trovarono Nardelliche era entrato nell'appartamento sbagliato. Quello che è successo dopo dicono le prime conclusioni dell'autopsia, oltre alle testimonianze degli agenti e dei soccorritori accorsi sul posto quella sera, chiamati dai vicini allarmati dalle urla. Nardelli è stato picchiato a morte daiRasu dai segni lasciati sulle braccia, uno lo avrebbe tenuto fermo, l'altro lo avrebbe picchiato. a mani nude. Una strage avvenuta nell'ascensore condominiale, addirittura disallineato proprio per la violenza dei colpiinflitto alla vittima. Alla fine i tre uomini si ritrovarono bloccati nella stessa cabina di pilotaggio, dalla quale Nardelli uscì senza vita. Morì per una frattura del cranio.
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