Quella appena iniziata dovrebbe essere la settimana in cui, al Tar di Milano, verrà depositato il ricorso contro l’intitolazione dell’aeroporto di Malpensa a Silvio Berlusconi. Un ricorso a cui si unito anche il Comune di Milano, come confermato dallo stesso sindaco pochi giorni fa.
La questione, dunque, atterrerà sul tavolo di un giudice, dove Palazzo Marino, insieme ai comuni su cui insiste lo scalo varesino cercherà di far fare marcia indietro al provvedimento ratificato dall’Enac nel corso dell’estate.
E proprio dall’Enac arriva la conferma che, se dovrà essere battaglia legale, allora così sia.
Tra le critiche mosse dal sindaco Sala e contenute nel ricorso, c’è il regolamento comunale che impone di chiedere un’autorizzazione a Palazzo Marino prima di apporre una nuova denominazione ad un luogo che porti con sé il nome “Milano”. Autorizzazione che al Comune non è stata chiesta. In secondo luogo, ha sempre affermato Sala, la decisione di intitolare Malpensa a Berlusconi è piovuta da Roma, senza consultare il Comune, né men che meno Sea, la società che gestisce gli aeroporti milanesi.
Dal canto suo, Sea rimane spettatrice.
Ciò su cui invece Sea non è un mero osservatore sono gli andamenti dei flussi turistici, ora che l’estate è definitivamente alle spalle.
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