Si chiama Vito Calzo ed ha appena 40 anni. E’ lui l’autista dell’Anm che nella mattinata di ieri ( 20 dicembre) è stato vittima di una violenta aggressione subita mentre si trovava alla guida della linea 151 in Via Stadera nel quartiere Poggioreale a Napoli. Un evento che, per i dipendenti del trasporto pubblico locale, rischia di diventare, tuttavia, un’assurda normalità. «Mi era già capitato un caso analogo solo lo scorso 3 novembre» racconta lo stesso con un ghigno tra amarezza ed ironia.
La sua colpa è stata quella di aver ricordato ad una coppia, composta da madre e figlio, di indossare la mascherina all’interno del bus che guidava, come prevedono – ormai da due anni – le disposizioni pandemiche. Ma alla normale richiesta del conducente è partito il finimondo.
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«Il signore, a quel punto – racconta oggi Calzo - si alza e mi viene letteralmente addosso per picchiarmi. Riesco a bloccarlo e chiudermi in cabina, perché ormai avevo capito che voleva direttamente aggredirmi». «Così - prosegue il conducente del mezzo - ha tentato in tutti i modi di scavalcare la cabina e ci è riuscito, lanciando due sputi verso di me. Uno mi ha beccato in faccia e l’altro è andato a finire sulla strumentazione. Non contento è andato avanti. Ho aperto la porta per farli scendere, nel mentre gli altri passeggeri gli hanno fornito delle mascherine, ma nonostante ciò non le hanno volute indossare. Così è successo che all’esterno dell’autobus si è vendicato rompendo anche il parabrezza e la porta laterale del bus» dopo che l’uomo si è scagliato, anche con il lancio di una bottiglia di vetro contro il mezzo ed il suo conducente che ha avuto la prontezza di filmare il tutto.
Servizio di Alessio LIberini
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