Rinviato a giudizio per associazione di stampo camorristico e cessione di sostenze stupefacenti, Enzo Tortora, dagli arresti domiciliari (a Milano, in via Piatti 8) invita gli elettori a votare le liste del Partito radicale, per il quale è candidato alle elezioni europee del 17 giugno 1984.
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Verrà eletto con 451.000 preferenze.
Dopo un anno e 33 giorni di carcere preventivo, è scarcerato il 20 luglio. Il 26 luglio interviene per la prima volta al Parlamento europeo di Strasburgo.
Il 5 settembre la magistratura italiana inoltra al Parlamento europeo la richiesta di autorizzazione a procedere a carico di Tortora.
L'11 settembre l'onorevole Tortora, come annunciato durante la campagna elettorale, chiede ai colleghi di pronunciarsi in favore dell'autorizzaione a procedere, che verrà concessa all'unanimità il 10 dicembre successivo (in forma parziale: potrà essere privato della libertà personale solo dopo una condanna definitiva).
Condannato in primo grado (17 settembre 1985, dopo 225 giorni di processo) a 10 anni e 6 mesi di reclusione e a 50 milioni di multa, il 10 dicembre del 1985 si dimette dall'assemblea di Strasburgo.
Il 29 dicembre si consegna alla polizia in Piazza Duomo.
Il 15 settembre del 1986, dopo 1.186 di odissea giudiziaria, verrà assolto con formula piena.
Morirà il 18 maggio del 1988.
Fonte: Enzo Tortora, Per una giustizia Giusta, a cura di Lanfranco Palazzolo, Kaos Edizioni, 2006 ([ Ссылка ])
Trasmissione autogestita del Partito Radicale - TELEROMA56
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