Il CRISTIANESIMO e L’IMPERO ROMANO
Nascita e costruzione di un potere storico e religioso
PRIMA PARTE
(64-311 A. D.)
di Federico E. Perozziello
Con questa conferenza inizia un ciclo di lezioni dedicate al progressivo affermarsi del Cristianesimo all’interno dell’Impero Romano, dopo avere resistito ai diversi tentativi di sopprimere la nuova religione per il suo rifiuto di omologarsi all’osservanza del culto della figura dell’Imperatore. Si trattava, quest’ultima, di una venerazione che aveva poco di religioso, quanto piuttosto costituiva uno strumento di governo per rinsaldare e tenere insieme le diverse etnie, lingue e usanze di molteplici popolazioni unite sotto il comando centralizzato dell’Impero.
Nemmeno le maggiori e più organizzate delle Persecuzioni cui furono sottoposti i Cristiani, come quella di Decio del 250-251 d.C. e quella di Diocleziano e Galerio del 303-304 d.C., riuscirono a controllare l’espandersi progressivo della nuova fede religiosa, la quale oltretutto si giovò, nella sua affermazione, del clima di angoscia e di destabilizzazione dello Stato provocato dalle prime e devastanti invasioni barbariche del III secolo d.C. (235-284 d.C.).
Questo racconto sarà condotto attraverso un esame di tipo storico e dei documenti disponibili, come Editti imperiali, Opere storiografiche, Raccolte di Leggi, Testi apologetici e dei Concili e Sinodi, ecc. Inizieremo pertanto dall’Incendio di Roma dell’anno 64 d.C., in cui lo storico Tacito narra della presenza dei Cristiani nell’Urbe, per terminare, in questa prima narrazione, con l’Editto di Serdica (l’attuale città di Sofia in Bulgaria), del marzo del 311 d.C., con cui l’imperatore Galerio, morente per un tumore avanzato, concedeva ai Cristiani di praticare liberamente il loro culto e nelle loro chiese purché pregassero per lui che pure li aveva perseguitati fino a pochi anni prima.
CHRISTIANISM and THE ROMAN EMPIRE
Birth and construction of a historical and religious power
FIRST PART
(64-311 A. D.)
by Federico E. Perozziello
With this lecture begins a cycle of lectures dedicated to the progressive affirmation of Christianity within the Roman Empire, after having resisted various attempts to suppress the new religion for its refusal to conform to the observance of the cult of the figure of the Emperor. The latter was a veneration that had little to do with religion, but rather constituted an instrument of government to consolidate and hold together the different ethnicities, languages and customs of multiple populations united under the centralised command of the Empire.
Not even the largest and most organised of the Persecutions to which Christians were subjected, such as that of Decius in 250-251 A.D. and that of Diocletian and Galerius in 303-304 A.D., succeeded in controlling the progressive expansion of the new religious faith, which moreover benefited in its affirmation from the climate of anguish and destabilisation of the state provoked by the first and devastating barbarian invasions of the 3rd century A.D. (235-284 A.D.).
This narrative will be conducted through a historical examination of available documents, such as Imperial Edicts, Historiographical Works, Collections of Laws, Apologetic Texts and Texts of Councils and Synods, etc. We will therefore begin with the Burning of Rome in 64 A.D., in which the historian Tacitus recounts the presence of Christians in the City, and end, in this first narrative, with the Edict of Serdica (today's city of Sofia in Bulgaria), in March 311 A.D., by which the emperor Galerius, dying of an advanced cancer, granted Christians the freedom to worship and in their churches as long as they prayed for him who had persecuted them until a few years before.
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