Sono i nuovi arresti sulle tangenti per le Grandi opere ad accendere il dibattito politico.
Questa volta nel mirino c’è il ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, travolto dalla bufera giudiziaria per il coinvolgimento del figlio.
Nuovi arresti preoccupano Palazzo Chigi che prende le distanze dal ministro Maurizio Lupi e chiede chiarezza perche' l'impegno del governo contro la corruzione, con il lavoro di Raffaele Cantone, non venga offuscato.
E mentre il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, riceve al Quirinale il Commissario Anticorruzione, per capire la gravita' della situazione, sembra che il Premier non abbia avuto contatti con il Ministro delle Infrastrutture.
Sta a lui, spiegano fonti governative, chiarire la situazione e dimostrare di non avere nulla da nascondere.
Palazzo Chigi poi precisa che Ercole Incalza era un consulente esterno del ministero delle Infrastrutture e non un dirigente governativo.
Duro attacco della Lega che chiede le dimissioni di Alfano e che Lupi riferisca in Parlamento. Una richiesta a cui fa eco la mozione di sfiducia al Ministro Lupi dal M5S.
In attesa che la magistratura spieghi i confini dell'inchiesta, Renzi manda segnali politici chiari.
Salta l’ipotesi, avanzata da Cantone, per un "tagliando" sulla legge Severino.
"La Severino non si tocca almeno fino alla sentenza della Consulta" spiegano fonti di maggioranza, evitando anche di alimentare l'idea che una modifica sull'abuso di ufficio potrebbe avvantaggiare il candidato Pd alla Campania Vincenzo De Luca.
Ma intanto arriva la stretta del Governo sull’anticorruzione con la presentazione in Commissione Giustizia al Senato dell’emendamento sul falso in bilancio al Ddl Orlando.
Un'intesa che soddisfa i sostenitori di un inasprimento delle pene sul falso in bilancio e permette a Renzi di affermare, proprio oggi, che aumentano sia le pene sia i tempi della prescrizione.
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