Coste dell'Anglone, Via per Marco Simoni:
Sul primo tiro è troppo presto per comprendere se la via meriti di essere percorsa o invece si tratti di un trekking nel bosco franoso verticale. Evito ogni giudizio e posiziono mani e piedi in maniera sospettosa. Con il secondo tiro si incomincia a ragionare, tutte le ansie e le paure si sciolgono in un elegante balletto sulla dita dei piedi. Sul terzo tiro rifletto su quanto l'umano derivi effettivamente dagli scimmiotti: grosse prese che riempiono le mani e chiedono di essere tenute fino allo stritolamento. Seguono poi due tiri di riposo; rivedo il bellissimo diedro de "Il Canto dell'Indria", bei ricordi. Parte poi la sequenza dei tetti, sui primi metri molto facili mi chiedo ingenuamente "quando arrivano le difficoltà?"; appare improvvisamente un grillo sotto il mio naso, mi guarda e salta via. "Se tutti gli A1 son così andiamo via sereni!" dico a Teone via radio dalla sosta superiore. Ah! se solo avessi saputo cosa ci riservava l'ultima lunghezza! Segue meraviglioso diedro, bello da scalare, bello da proteggere. Poi il mitico, strafotografato e strarelazionato tetto in A2; qui il posizionamento del fondamentale spit che permette di vincere il vuoto deve essere costato agli apritori una fatica immane. Bella anche la paretina successiva che conduce alla base del penultimo tiro. Quest'ultimo è un capolavoro, elegante e muscolare. La fatica inizia a sentirsi, il freschetto pure; in questa stagione siamo in obra presto. Eccoci infine all'utlima lunghezza, cattivissima, obbligatissima; mi costa una fatica immane, "Altrochè l'A1 del 6° tiro!" grido a Teone appendendomi a provvidenziali cordoni marci penzolanti. Piano piano le difficoltà sminuiscono, risalgo con movimenti forse anche eleganti la bellissima fessura regolare, bella per incastrare le mani, bella da proteggere; guardo in basso e vedo i metri di vuoto sotto di me, laggiù Teone che mi assicura, tra poco la sosta finale; tra pochi giorni è Natale e le pareti dell'Anglone son solo per noi. Due signori si stringono la mano prima di correre a casa dalle persone care. Tra i preparativi per la grande festa non poteva mancare un caloroso abbraccio nei luoghi del cuore.
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