#SuperGreenPass #Obbligo #Covid19
Roma, 3 gen. (askanews) - Dal 10 gennaio entra in vigore in Italia il decreto (del 30 dicembre) che consente solo a vaccinati e guariti, muniti quindi di "Super Green Pass", di utilizzare i mezzi pubblici, sia a lunga percorrenza che locali, alloggiare in hotel, frequentare bar e ristoranti, anche all'aperto, cinema, teatri e musei.
La terza dose, che in seguito alla modifica delle regole da parte del governo permette di evitare la quarantena in caso di contatto con un positivo, ha fatto aumentare le vaccinazioni, tanto che il 2 gennaio sono state somministrate 270.000 dosi.
Con i contagi nuovamente in crescita - il 2 gennaio ne sono stati registrati oltre 61.000 e 133 morti - e l'obbligo della mascherina Ffp2 in molti luoghi pubblici (trasporti, cinema e teatri) a Roma in molti si dicono a favore di nuove restrizioni.
"Green Pass o Super Green Pass, fatto bene, non capisco tanta gente che non si è ancora vaccinata per questo paese e vedendo la situazione com'è ora dopo aver fatto anche capodanno, di fare qualcosa di più", ha spiegato Alessio Cellini, intervistato a Roma da France Presse.
"Io credo che l'obbligo vaccinale andava fatto da subito, perché era la scelta migliore, anche perché sono decisamente per il vaccino, tranne i casi in cui purtroppo le persone sono a rischio, mentre credo e ribadisco che la scelta del Green Pass è stata una scelta politica", ha aggiunto Giusi Romano, intervistata a Roma.
Dal 5 gennaio, invece, il Green Pass rafforzato o Super Green Pass dovrebbe essere esteso a tutti i lavoratori. Secondo Delfina (Letora), di professione infermiera:
"Le restrizioni penso non se ne possa più fare a meno, a questo punto non dico l'obbligo vaccinale quantomeno per il lavoro è sicuramente importante che tutti siano vaccinati, non tanto per una sicurezza maggiore per tutti, quanto proprio per una protezione", ha affermato ai microfoni di Afp.
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