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Si tratta di uno specchio d'acqua di origine glaciale di tipo alpino, uno dei pochi in Appennino, racchiuso in una stretta valle glaciale a nord della cima principale del massiccio, circondato dalle più alte vette dei Monti Sibillini (Monte Vettore 2476 m, Cima del Redentore 2449 m, Cima del Lago 2422 m e Pizzo del Diavolo 2.410 m). Unico lago naturale delle Marche, si è formato a causa dello sbarramento creato dai resti di una morena di epoca glaciale. L'ultimo modellamento della valle glaciale è del Pleistocene superiore (da 125.000 a 10.000 anni fa). Particolare e suggestiva la sua ubicazione tra pareti impervie e verticali immediatamente sotto la cima del Monte Vettore.
Le dimensioni del lago e la portata d'acqua dipendono principalmente dalla distribuzione delle precipitazioni: il lago è infatti alimentato, oltre che dalle piogge, soprattutto dallo scioglimento delle nevi, che ricoprono per buona parte dell'anno la superficie dello specchio d'acqua fino all'inizio dell'estate; alcuni nevai resistono nell'area per tutto l'anno, nonostante la non elevatissima altitudine del Monte Vettore. Il perimetro del lago è di circa 900 metri per una larghezza di circa 130 metri: la misurazione della profondità degli invasi, pari a circa 8-9 metri, fu rilevata nell'anno 1990, quando la zona restò completamente asciutta a causa di una forte siccità. Il lago non ha emissari visibili, ma sul fondo sono presenti inghiottitoi che possono essere relazionati con le sorgenti del fiume Aso attraverso canali carsici sotterranei. Negli ultimi anni, soprattutto d'estate, il lago soffre spesso di carenza d'acqua, la quale è dovuta sia ai più frequenti periodi di siccità, sia, secondo alcuni studi, tra cui uno dell'ISPRA, alla maggiore permeabilità del terreno causata dal terremoto del 2016. Il lago ospita un particolare endemismo, il Chirocefalo del Marchesoni: è un piccolo crostaceo di colore rosso che misura 9-12 millimetri e nuota col ventre rivolto verso l'alto. La zona presenta anche un insetto molto piccolo detto ditiscide, coleottero acquatico nero di origine boreo-alpina. Svariate leggende legate alla nascita e alla morte di Pilato sono diffuse in tutta Europa. Presso l'appennino tosco-emiliano, nel comune di Fanano, si trova il Lago Scaffaiolo, del quale Boccaccio riporta una storia simile a quella legata ai demoni del Lago di Pilato: gettando un sassolino nelle acque del lago si scatenerebbero terribili tempeste nel circondario. Presso le Prealpi di Lucerna (Svizzera) esiste un massiccio chiamato Pilatus, del quale si raccontano fin dal medioevo storie molto simili a quelle riguardanti il lago appenninico.
Anche nei monti del Massiccio Centrale francese esiste la catena del Pilat. All'inizio del XIII secolo, Stefano di Borbone riporta una leggenda secondo la quale Ponzio Pilato venne esiliato dagli ebrei a Lione per essere giudicato della condanna di Gesù, e vi morì suicida per il dolore oppure impiccato ad un gancio sulla chiesa di Notre-Dame. Il corpo fu poi gettato in un pozzo sul Monte Pilat, nel sud-ovest di Vienne, dal quale pozzo si scatenano terribili tempeste ogni qualvolta vi si getti una pietra
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