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Soprannominato dai tifosi della Juventus, il Marisa, per il colore dei suoi capelli, ha sempre legato il suo nome a quello della società bianconera, nella quale ha mosso i primi passi da calciatore nellimmediato dopoguerra, esordendo nel campionato 1946-47 nel ruolo di centravanti. Fin da subito si mise in luce, segnando ben 5 reti in sole 6 partite in quel suo primo campionato.
Si conquistò fin da subito un posto da titolare, tanto che lanno dopo non saltò alcuna partita e fu addirittura capocannoniere, a venti anni appena compiuti, con ben 27 reti, davanti al celebre capitano del Torino Valentino Mazzola.
Dopo la tragedia di Superga che pose fine alle vicende calcistiche del Grande Torino, Boniperti conquistò lo scudetto del 1949-50 con la Juventus, continuando a segnare con una media impressionante. Raggiunge infatti il traguardo delle 100 reti in Serie A prima di compiere 24 anni. Nel corso della stagione 1951-52 conquista inoltre il suo secondo titolo personale.
Durante gli anni 50 a Torino arrivano in tutto tre soli titoli, a causa delle imprese dellInter di Skoglund e Lorenzi, del Milan del Gre-no-li, della Fiorentina di Bernardini.
In ogni caso nel 1957-58 Boniperti poté riconquistare il tricolore (il decimo per la società bianconera, che da questo momento sarà la prima a potersi fregiare della "stella"), ricoprendo quel ruolo di mezzala in cui già da qualche anno brillava, potendo così sfruttare al meglio per la squadra le sue eccellenti doti tecniche e di visione di gioco, formando un attacco eccezionale con il gallese John Charles e largentino Enrique Omar Sivori (il cosiddetto "Trio Magico").
Seguirono presto il quarto (1959-60) e il quinto titolo (1960-61), in quella che è ricordata come una squadra eccezionale, fra le più forti di tutti i tempi. Proprio dopo questi trionfi, nel 1961, Boniperti diede a malincuore laddio al calcio: avrebbe voluto giocare ancora, ma non gli era più garantito il ruolo di protagonista avuto fino ad allora, per cui ritirò ad appena 33 anni.
In maglia bianconera ha collezionato 462 presenze (444 in A, 13 in Coppa Italia e 5 in Europa) realizzando un totale di 182 reti (178 in A, 1 in Coppa Italia e 3 nella Coppa Latina). La sua ultima partita, il 10 giugno 1961, fu quella contro l'Inter dei ragazzi, schierata per protesta dal presidente Angelo Moratti, in quel famoso 9-1 in cui esordì Sandro Mazzola.
Giocò per la prima volta in Nazionale il 9 novembre 1947, chiamato a sostituire il centrattacco granata Guglielmo Gabetto, nella sconfitta per 5-1 contro lAustria. Proprio contro gli austriaci, nel 1949, segnò il primo gol in azzurro nella sua seconda partita.
Con la maglia della nazionale non raccolse mai grandi successi, partecipò alle sfortunate avventure mondiali del 1950 e del 1954, mentre nel 1958 lItalia non riuscì a qualificarsi alla fase finale. Collezionò 38 presenze in azzurro con 8 reti, diventando capitano nel 1952. Si ritirò dalla nazionale nel 1960
Poco dopo il suo ritiro fu chiamato subito dalla famiglia Agnelli a ricoprire un ruolo dirigenziale allinterno della società, di cui divenne Presidente per molti anni. Ricopre tuttora il ruolo di presidente onorario.
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