Colori dei romani. I Mosaici delle Collezioni Capitoline
Colours of the Romans. Mosaics from the Capitoline Collections
27/04/2021 - 15/06/2022
Centrale Montemartini, Roma
Mosaics from the Capitoline Collections on Exhibition at the Centrale Montemartini The exhibition presents a wide selection of mosaics, masterpieces from the Capitoline Collections that are not well known to the general public. This important event allows us to narrate, through the colourful texture of these works, some strands of the history of the city of Rome, while illustrating in the most complete way the original context in which these works were discovered. Alongside the mosaics, are also exhibited the frescoes and sculptures that, together with the mosaics, made up the decor of their buildings of origin: this overall presentation allows us to interpret the iconographic choices, the decorative motifs, and the formal aspect of the works as an expression of the taste and of the self-representation needs of the commissioning patrons, offering a significant insight into Roman society in the period that goes from the 1st century BC to the 4th century AD. The Capitoline Museums Collection of Roman mosaics was formed between the late 19th century and the first half of the 20th century, following urbanization works that affected some districts of the city of Rome after its designation as the capital of Italy. The excavations, meant to equip the city with public infrastructure and to increase housing, led to the recovery of large quantities of findings, including statues, mosaics and objects relevant to the decoration of houses and public buildings. But not all of these findings converged towards the Museums: many, due to a lack of adequate spaces in which to exhibit them, ended up being stored in warehouses. Some mosaics were exhibited at the Capitoline Museums, others most of them – were placed in the archaeological warehouse on the Caelian Hill. Only for a decade, between 1929 and 1939, were they shown to the public at the Caelian Antiquarium. From the late 1990s onwards, some artefacts, such as the large mosaic with hunting scenes and the one featuring the Abduction of Proserpine, found their permanent home at the Centrale Montemartini, while others have been shown to the public on the occasion of temporary exhibitions in Italy and around the world.
I mosaici delle Collezioni Capitoline in mostra alla Centrale Montemartini La mostra presenta un’ampia selezione di mosaici, capolavori delle Collezioni Capitoline poco conosciuti al grande pubblico, un evento importante per raccontare, attraverso la trama colorata di queste opere, brani di storia della città di Roma, illustrando nel modo più completo i contesti originari di rinvenimento. Accanto ai mosaici sono esposti anche gli affreschi e le sculture che insieme ad essi costituivano l’arredo degli edifici di provenienza; questa presentazione d’insieme consente di interpretare le scelte iconografiche, i motivi decorativi, l’aspetto formale delle opere come espressione del gusto e delle esigenze di autorappresentazione dei committenti, offrendo un significativo spaccato della società romana nel periodo compreso tra il I secolo a.C. e il IV d.C. La collezione di mosaici di età romana delle raccolte capitoline si è formata tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento a seguito dei lavori di urbanizzazione che interessarono alcuni quartieri della città di Roma dopo la sua designazione a Capitale d’Italia. Gli scavi, effettuati per dotare la città di infrastrutture pubbliche e per incrementare l’edilizia abitativa, portarono al recupero di grandi quantità di reperti, statue, mosaici e oggetti pertinenti alla decorazione di case ed edifici pubblici, ma non tutte queste opere confluirono nei musei, molte per mancanza di spazi espositivi adeguati finirono per rimanere chiuse nei depositi. Alcuni mosaici furono esposti ai Musei Capitolini, altri – la maggior parte – trovarono posto nel magazzino archeologico del Celio e solo per un decennio, tra il 1929 e il 1939, furono esposti al pubblico nell’Antiquarium del Celio. A partire dalla fine degli anni ’90 alcuni manufatti, come il grande mosaico con scene di caccia e quello con il ratto di Proserpina, hanno trovato la loro sede definitiva alla Centrale Montemartini, mentre altri sono stati esposti al pubblico in occasione di mostre temporanee in Italia e nel mondo.
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