Un incendio di vaste proporzioni si è sviluppato oggi in prossimità del vallone a sud della Città di Favara tra le contrade Chimento e San Biagio. Una trentina gli ettari di terreno andati in fumo. Le fiamme si sono sviluppate nella tarda mattinata ed alimentate dal forte vento di scirocco si sono subito estese minacciando le isolate abitazioni rurali presenti sul territorio. I roghi formati perlopiù da sterpaglie hanno anche sfiorato la zona boschiva demaniale di Contrada San Biagio. Molti i disagi provocati dal fumo intenso che hanno rallentato la circolazione stradale e fatto allarmare i residenti che hanno incessantemente chiamato i centralini di Vigili del Fuoco e Corpo Forestale. Il forte vento ha reso difficili le operazioni di spegnimento che sono durate diverse ore. Sul posto gli uomini dei vigili del fuoco coordinati dal Capo Squadra Salvatore Cusumano del Comando Provinciale di Villaseta. 10 invece in totale le unità operative impiegate dal Corpo Forestale Regionale diretti dall'Ispettore Superiore Salvatore Lupo del distaccamento di Agrigento. Viste le condizioni impervie della zona si è reso indispensabile l'intervento di un elicottero del Corpo Forestale, proveniente dalla sezione Messinese di San Fratello sui monti Nebrodi e di due mezzi aerei del tipo fire box decollati dall'aeroporto di Trapani Birgi.(int guardia forestale). Migliaia i litri di acqua che ci sono voluti per riuscire a domare definitivamente le fiamme, tanti i rifornimenti che i mezzi aerei eseguivano in mare nello specchio di acqua antistante la Città di Porto Empedocle. Le cause dell'incendio sono da ricercarsi nell'incuria da parte di qualche proprietario terriero nell'effettuare le opere di pulizia delle erbe spontanee. I tentativi di ripulire i terreni con le fiamme spesso sfuggono al controllo di chi li opera specie quando le condizioni meteo sono proibitive come quelle di ieri. Queste abitudini non solo sono perseguibili penalmente in quanto costituiscono reato ma mettono in serio rischio l'incolumità pubblica dei cittadini e degli uomini addetti alle opere di spegnimento, non per ultimo è da considerare anche il costo economico che lo Stato deve sborsare per il coordinamento e la messa in azione di tali operazioni che si intensificano nei mesi estivi e che rendono il paesaggio siciliano con quel caratteristico colore nero che lo contraddistingue.
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