Roma, (askanews) - Tutti i sacerdoti, e non solo i vescovi, potranno assolvere le donne che hanno praticato l'aborto, una grande amnistia e la piena indulgenza anche per i carcerati; infine, il perdono dei peccati anche partecipando alle messe dei Lefebvriani. Sono le novità introdotte da Papa Francesco in una lettera indirizzata a monsignor Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, con la quale concede l'indulgenza per il Giubileo straordinario della misericordia che inizia l'8 dicembre.
La prima novità: "Ho deciso - scrive il Pontefice - di concedere a tutti i sacerdoti la facoltà di assolvere dal peccato di aborto quanti lo hanno procurato e pentiti di cuore ne chiedono il perdono". Secondo il codice di diritto canonico, infatti, il procurato aborto prevede la scomunica per la donna, per chi la induce ad abortire e per chi pratica o coopera l'aborto. Non può essere assolto da tutti i confessori, ma soltanto dal vescovo o da alcuni sacerdoti da lui delegati.
La seconda novità: il Papa chiede una "grande amnistia". E i detenuti potranno ottenere l'indulgenza "nelle cappelle delle carceri e ogni volta che passeranno per la porta della loro cella, rivolgendo il pensiero e la preghiera al Padre" è come se idealmente passassero dalla Porta Santa.
La terza novità riguarda la mano tesa ai Lefebvriani. Il Papa concede infatti la possibilità di ottenere l'indulgenza anche confessandosi e partecipando alla messa della Fraternità San Pio X, gli scismatici fondati dal vescovo scomunicato Marcel Lefebvre.
Le condizioni per ottenere l'indulgenza restano le stesse: partecipare alla messa, confessarsi, ricevere la comunione, recitare il credo e le preghiere secondo le intenzioni del Papa. Oltre, ovviamente, a attraversare la Porta Santa. Non solo quella a San Pietro. Perchè Bergoglio ha stabilito che in tutte le Cattedrali, nei santuari e nelle chiese stabilite dal vescovo diocesano ci sia una porta santa.
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