E' iniziata oggi con un corteo la manifestazione infinita, l'iniziativa dell'Assemblea Genitori-Insegnanti e del Comitato Precari della Scuola. Molto alta la partecipazione e molte anche le iniziative che continueranno fino a domani.
Moltissimi si sono presentati all'appuntamento lanciato dall'Assemblea genitori-insegnanti e dal Comitato Precari della Scuola (CPS), in difesa della scuola pubblica. Piazza Re Enzo è gremita prima della partenza, e quando il corteo si snoda lungo via Rizzoli si possono contare 3000 persone, tra genitori, insegnanti, precari della scuola, studenti, anche universitari, e ovviamente tantissimi bambini.
L'iniziativa che prende il via oggi, a detta degli organizzatori, è stata preparata in poco tempo, in modo da poter subito rispondere ai molti problemi che sono apparsi lampanti con l'inizio di quest'anno scolastico. Al primo suono della campanella infatti bambini, genitori e insegnanti delle elementari si sono trovati a fare i conti con i primi effetti della riforma Gelmini, duramente contestata l'anno precedente in tutti i gradi dell'istruzione: dalle elementari all'università. Prima di tutto c'è l'enorme attacco al tempo pieno, a favore di un orario scolastico spezzettato che dà più spazio ai moduli, poi ci sono i tagli economici, alle compresenze e alle assunzioni.
Subito dopo i bambini, il corteo continua con i precari della scuola, coloro che quest'anno si sono ritrovati senza cattedra a causa proprio di questi tagli. "Siamo qui perchè quest'anno ci sono state 25000 assegnazioni in meno" dichiara un precario del CPS, "molti di noi non hanno la disoccupazione, siamo completamente senza tutela: ogni anno in estate veniamo licenziati e poi in autunno c'è di nuovo questo assurdo rituale delle nomine! Quello che chiediamo è l'assunzione in ruolo di tutti i precari, perchè senza di noi la scuola non può andare avanti!".
La questione dei tagli delle assunzioni inoltre influisce fortemente sulla qualità dell'istruzione: carenze nel corpo docente impediscono un'efficace copertura delle classi da parte degli insegnanti, che si ritrovano con un orario spezzettato tra molte classi, oltre a investire anche la questione del sostegno: potrà capitare infatti che un solo insegnante dovrà seguire anche due bambini contemporaneamente.
Il corteo sfila sotto le due torri e prende via Zamboni, attraversando la zona universitaria. Anche gli studenti universitari dell'Onda Anomala sono in corteo, a sostegno di insegnanti, genitori e precari, ma anche a ribadire come l'attacco al mondo della formazione sia sotto attacco ad ogni livello. Di fronte all'Ufficio Scolastico Provinciale i precari, seguiti da bambini e genitori, fanno rumorosamente sentire la propria voce dove solo 4 giorni fa si è svolto un presidio per denunciare lo smantellamento della scuola pubblica.
Il corteo di oggi, bagnato sul finale da una pioggia insistente, è solo l'inizio di una manifestazione che durerà fino a domani, con tanto di accampamento di una trentina di tende che saranno montate in piazza Re Enzo. Nonostante il maltempo infatti in programma ci sono iniziative ludiche e culturali, che però non potranno continuare fino a domani sera, come progettato dagli organizzatori. A impedirlo è una disposizione della prefettura: grazie al decreto Maroni è infatti vietato sfilare per le vie dei centri storici nei weekend. I commenti su questa disposizione sono molto duri: "Decreto allucinante, è una limitazione della libertà di espressione non tollerabile" si arrabbia una maestra del Comitato Genitori-Insegnanti.
Domani mattina una delegazione dei manifestanti avrebbe dovuto incontrare Limina, direttore dell'Ufficio Scolastico Regionale, che però ha delegato l'incontro al direttore dell'Ufficio Scolastico Provinciale, disponibile solo venerdì prossimo. L'Assemblea ha rifiutato l'appuntamento data l'importanza della presenza di Limina e della tempistica dell'incontro, utile se in concomitanza della manifestazione.
In Piazza Re Enzo si inizia quindi a montare le tende e a preparare la cena. Nonostante la pioggia battente la soddisfazione per l'alta partecipazione è tale da far dichiarare dal palco: "Non piove, sono le leggi del governo che fanno acqua da tutte le parti!"
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