"Questa sentenza mi fa arrabbiare, sono rimasto col cerino in mano e pago oggi lo scotto di essere stato un tesoriere che ha eseguito determinati ordini". Francesco Belsito reagisce così alla sentenza della Corte d'Appello di Milano che ha disposto il non luogo a procedere per Umberto Bossi e il figlio Renzo imputati per appropriazione indebita mentre per lui ha rideterminato la condanna a un anno e 8 mesi. La Lega di Matteo Salvini aveva presentato querela nei confronti di Belsito ma non dei Bossi. E Belsito rincara: "Quando c'è un omicidio ci sono mandanti ed esecutori. Io sono l'esecutore ma il mandante nell'aula degli imputati non c'è mai stato".
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