Servizio di Stefano Parisini
Crediti video: ESA
Durante la missione Artemis I, del novembre 2022, il modulo di servizio europeo ESM ha mantenuto e anche superato le aspettative di funzionamento in sinergia con la capsula Orion.
Ora, il secondo modulo di servizio si trova nell’officina finale di assemblaggio al Kennedy Space Center in Florida, dove è stato anche visitato dall’equipaggio di Artemis II, la prima missione con presenza umana del nuovo sistema, il cui lancio è previsto nel novembre 2024.
Oltre a garantire la propulsione verso e attorno alla Luna, grazie a 33 motori e 8000 litri di carburante, per le due settimane previste per la Artemis II il modulo di servizio europeo dovrà fornire, tra l’altro, aria respirabile, acqua potabile e un ambiente alla giusta temperatura ai quattro astronauti a bordo di Orion, tre della Nasa e uno dell’Agenzia spaziale canadese.
Il modulo europeo ha alcune parti costruite specificamente in Italia, alla Thales Alenia Space di Torino, dove è attualmente in fase di integrazione l’EMS-VI, previsto per servire – appunto – la futura missione Artemis 6 nel 2030.
In questa camera pulita viene realizzato il telaio dell’EMS, che dovrà sostenere soprattutto le forti sollecitazioni al lancio.
Stefano Rossi, Thales Alenia Space: «Questo è uno schema generale del modulo di servizio europeo. È un modulo di servizio molto leggero ma anche molto robusto ed è diviso sostanzialmente in tre parti: la parte superiore e la parte inferiore, che sono due frame in alluminio e la parte centrale che è fatta da pannelli in carbonio a sandwich e tutto questo serve a sostenere la capsula Orion data dalla NASA».
«Qui possiamo vedere la nascita del cuore della struttura fatta dai pannelli in fibra di carbonio; come vedete qui sono cinque pannelli già piazzati sullo scafo di montaggio, ne arriveranno altri 5 che formeranno l'ossatura principale. Una curiosità: sono pannelli molto molto leggeri, pesano circa 10 kg, ma sono in grado di sostenere un peso di almeno svariate tonnellate. Sulla parte superiore verrà appunto montata la parte in alluminio e ancora sopra la capsula che porterà gli astronauti fino sulla Luna».
Un altro componente costruito a Torino è il radiatore, la cui funzione principale è di dissipare il calore dall’interno verso l’esterno della navicella spaziale, per mantenere la corretta temperatura all’interno del veicolo, attraverso una serie di tubi in cui scorre liquido.
Una volta completato, lo chassis del modulo di servizio europeo verrà inviato a Brema, in Germania, per iniziare la vera e propria fase di integrazione delle varie componenti.
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