“Non va bene tirare in ballo le Regioni per la gestione interna delle acque dei consorzi irrigui”. L’assessore lombardo Massimo Sertori, in consiglio regionale, cerca di mettere un freno alle polemiche sorte in relazione al regolamento di gestione della crisi idrica del consorzio Est Sesia, da cui erano scaturite le proteste dei piemontesi secondo cui il provvedimento andrebbe eccessivamente in favore della Lomellina. Regione Lombardia, nella guerra dell’acqua, non vuole avere parte: il consorzio ha soci privati, e devono essere loro ad autoregolamentarsi.
Con il Piemonte, invece, proseguono i contatti per migliorare la manutenzione dei canali e fornire così un flusso più costante di risorsa idrica in Lomellina.
Sertori ha relazionato al consiglio regionale sullo stato della crisi idrica. Le piogge delle ultime settimane hanno migliorato la situazione e, grazie alla politica della chiusura delle dighe dei laghi, si sono potute conservare grandi quantità di acqua. La situazione è sempre critica, ma migliore dello scorso anno. L’assessore ha voluto smentire chi sostiene di voler recuperare risorse dal riutilizzo delle acque reflue: anche recuperandole interamente per l’agricoltura, si arriverebbe a 300 milioni di metri cubi l’anno, un’inezia rispetto ai 9 miliardi utilizzati in una stagione irrigua. Un passaggio anche sul tema di nuovi pozzi e sulla possibilità di attingere dalle acque superficiali. Quest’anno alle province sono arrivate molte richieste da parte degli agricoltori, ma, ha detto Sertori, occorrerà coordinamento, perché non tutte potranno essere autorizzate.
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