Gerusalemme (askanews) - La tragedia dei cristiani in Medioriente, specialmente in Iraq e in Siria, è stata denunciata dall'arcivescovo Pierbattista Pizzaballa, amministratore apostolico del Patriarcato latino di Gerusalemme, una delle figure cristiane più carismatiche e apprezzate della regione, nel corso di una conferenza stampa a Gerusalemme.
"La situazione dei cristiani, specialmente in Siria e in Iraq, è una vera tragedia" spiega Pizzaballa. "Due terzi di loro sono stati costretti a fuggire, non sono certo i soli, ma due terzi dei cristiani sono dovuti scappare. Ad Aleppo, prima della guerra, c'erano 300mila cristiani e ora ne restano 50mila al massimo. Una vera tragedia".
L'arcivescovo ha messo nel mirino la comunità internazionale che si limita solo a slogan e a elemosine. E che invece di sostenere guerre e divisioni dovrebbe contribuire attivamente alla sviluppo e alla crescita di queste comunità. Altrimenti non c'è futuro, né per i cristiani né per gli altri.
Pizzaballa ha fatto anche accenno al conflitto israelo-palestinese: "Il conflitto, o i negoziati se preferite, tra israeliani e palestinesi non sono attualmente all'ordine del giorno della comunità internazionale" ha sottolineato l'arcivescovo cattolico. "Purtroppo, ci sono adesso altre priorità ma mi auguro che possa di nuovo tornare al centro dell'interesse diplomatico perché è essenziale per questi due popoli, ma soprattutto per i cristiani della regione, risolvere questo annoso problema, ormai antico ma assolutamente urgente" ha concluso monsignor Pizzaballa.
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